Giro d'Italia, è Roglic vs Evenepoel: percorso, tappe da non perdere e possibili sorprese
Inizia oggi pomeriggio a Pescara la 106esima edizione del Giro d'Italia. Saranno tre, compresa quella inaugurale, le tappe a cronometro, e cinque gli arrivi in alto. In ben sette occasioni, invece, si superano i 200 chilometri.
Le 22 squadre che prenderanno il via domani affronteranno, così, un duro test di tre settimane durante le quali avranno pochissime opportunità di tirare il fiato, considerato che le cosiddette tappe di transizione sono state praticamente cancellate.
La corsa rosa di concluderà nella suggestiva tappa finale con arrivo ai Fori Imperiali. E, con il Colosseo sullo sfondo, il vincitore del Giro 2023 alzerà al cielo il più bello tra i trofei: Amore Infinito, proprio come quello degli appassionati del ciclismo per il Giro.
Il percorso
Quando Remco Evenepoel ha saputo che ci sarebbero stati oltre 70 chilometri a cronometro non ci ha pensato due volte e ha confermato la propria presenza. E del resto, difficilmente, un percorso della corsa rosa si potrebbe adattare meglio di quello di quest'anno alle sue caratteristiche.
Come al solito, però, ci sarà tanta montagna compresi 13 gran premi di prima categoria e la durissima cronoscalata del penultimo giorno, dal quale verrà fuori il nome del vincitore della corsa rosa 2023. È bene ricordare che i ciclisti arriveranno alla partenza di Tarvisio a meno di 24 ore dal termine della tappa regina.
Un vero e proprio tappone dolomitico, quello che partirà da Longarone per arrivare, 183 chilometri dopo, alle tre Cime di Lavaredo. Si tratta della tappa più dura e con il maggiore dislivello complessivo: Campolongo, Valparola, Giau, Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo.
Queste ultime sono anche le salite più dure: il Giau è lungo 9,9 km e ha una pendenza media del 9,3% con punte del 14%. Le Tre Cime, invece, 7,2 km al 7,6%, sebbene gli ultimi 3 km, quelli che portano ai 2304 metri dell’arrivo al Rifugio Auronzo, hanno una media del 12,7% e punte del 18% fino a 1100 metri dal traguardo.
Da non perdere
Venerdì 12/05 - Tappa 7: ****
Capua - Gran Sasso d'Italia (Campo Imperatore) - 218 km
Domenica 14/05 - Tappa 9: ****
Savignano sul Rubicone - Cesena (Technogym Village) Tudor ITT - 35 km
Venerdì 19/05 - Tappa 13: *****
Borgofranco d’Ivrea - Crans Montana - 207 km
Domenica 21/05 - Tappa 15: ****
Seregno - Bergamo - 195 km
Martedì 23/05 - Tappa 16: *****
Sabbio Chiese - Monte Bondone - 203 km
Giovedì 25/05 - Tappa 18: ****
Oderzo - Val di Zoldo - 161 km
Venerdì 26/05 Tappa 19: *****
Longarone - Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo) - 183 km
Sabato 27/05 - Tappa 20: *****
Tarvisio - Monte Lussari Tudor ITT - 18,6 km
I favoriti
Dopo essere stato costretto a cedere il passo a Primoz Roglic sulle strade della Volta a Catalunya, Remco Evenepoel ha la possibilità di vendicarsi dell'esperto ciclista sloveno, vincitore di tre edizioni consecutive della Vuelta a España (2019-2020-2021) prima che fosse proprio il campione del mondo belga a rompere, complice una caduta del rivale, la sua egemonia sulla corsa spagnola.
L'obiettivo di Remco, fresco vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi, è quello di accumulare a cronometro un discreto vantaggio da amministrare, poi, in montagna restando a ruota di quello che, almeno sulla carta, dovrebbe essere il suo principale avversario (nonché favorito numero uno), considerato che quest'anno, oltre che in Catalogna, si è imposto anche nella Tirreno-Adriatico.
Non ci saranno, invece, né Tadej Pogacar né Jonas Vingegaard che si sfideranno in Francia a luglio, quando il Cannibale sloveno proverà a battere il danese e riprendersi lo scettro della Grand Boucle ceduto a sorpresa l'anno scorso.
Da tenere d'occhio (italiani compresi)
Dietro ai due super favoriti, c'è un folto gruppo di outsider. A cominciare da quella vecchia volpe di Geraint Thomas che potrebbe correre quest'anno il suo ultimo Giro. Il podio conquistato lo scorso anno al Tour è, senza dubbio, un ottimo biglietto da visita per il ciclista britannico.
Joao Almeida, Mads Pedersen e Aleksandr Vlasov sono gli altri tre corridori che potrebbero frustrare le ambizioni di podio del nostro Damiano Caruso che, ai suoi 35 anni, ha tutta l'intenzione di divertire e divertirsi.
Per quanto riguarda, invece, le vittorie di tappa, l'assenza di Giulio Ciccone, fiaccato dal Covid, finisce per scaricare su Filippo Ganna buona parte della responsabilità di tenere alti i colori azzurri al Giro. A cominciare dalla crono di oggi. Qualche bella sorpresa, infine, potrebba arrivare dai vari Bettiol, Fortunato, Ulissi e Albanese. Senza dimenticare il rinato Pozzovivo.