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Champions League, il City fermato in Germania da un Lipsia a due facce

Antonio Moschella
La festa dopo il pari di Gvardiol
La festa dopo il pari di GvardiolAFP
Dopo un primo tempo a spron battuto, la squadra inglese è stata riacciuffata da quella di Rose. La rabbia e la determinazione dei tedeschi sono stati gli elementi che nella ripresa hanno permesso loro di acciuffare la squadra di Guardiola, che ha concluso il match con gli stessi undici dell'inizio.

Benjamin Henrichs non si è portato troppo a lungo sulla coscienza l'occasionissima fallita al 55esimo dello scontro tra il suo Lipsia e il Manchester City. Sotto di un gol dopo l'acuto di Ryad Mahrez al 27esimo del primo tempo, i tedeschi erano scesi in campo nella ripresa con un altro piglio. E il pallone smistato da Dominik Szoboszlai verso l'ala destra tedesca, che sorprendeva tutta la difesa inglese, era di quelli da mettere dentro. Entrato dieci minuti prima, Henrichs ha fallito cercando un'angolazione esagerata. Eppure, il suo ingresso aveva rivoluzionato la squadra, così come lo avrà fatto Marco Rose durante il riposo. 

Perché, del resto, un possesso palla del 26% davanti al loro pubblico e una quasi nulla attitudine offensiva non potevano essere proprie di una squadra che si è sempre sentita a suo agio in Europa. Surclassati nei primi 45 minuti, i padroni di casa sono rientrati in campo con la convinzione di chi davvero non poteva figurare così male tra le mura amiche. E, in effetti, il secondo tempo sarebbe stato di tutta un'altra pasta per il Lipsia, che all'ora di gioco sfiorava nuovamente il pareggio dopo un'azione solitaria di André Silva: l'ex Milan faceva fuori tre difensori e veniva fermato solo dal portiere avversario Ederson, peraltro in posizione defilatissima.

L'ingresso dell'attesissimo Christopher Nkunku, arrivato al 65esimo, aiutava i tedeschi a esercitare ancora più pressione contro la squadra di Pep Guardiola, che dal canto suo non aveva ancora adoperato alcun cambio. E dopo minuti di assalto, i tedeschi raccoglievano il meritato premio. A segnare era uno dei più inaspettati, il difensore croato Josko Gvuardiol, che da duellante con Erling Haaland ha battuto l'attaccante norvegese anche nelle vesti di goleador, infilando di testa Ederson con un colpo di testa strepitoso su un corner calciato dalla sinistra. 

Il croato si conferma così un difensore capace di andare in gol solo contro le grandi corazzate d'Europa. Il City, infatti, è la sua seconda vittima dopo il Real Madrid. Ma in generale Gvardiol ha dimostrato una lucidità spaventosa per un 21enne, confermando l'eccellente livello raggiunto nel Mondiale, dove si è consacrato. Il suo quasi omonimo Guardiola, invece, restava fedele ai suoi cocciuti principi e non optava per alcun cambio, non ritenendo evidentemente opportuno immettere forze fresche in campo. Il match moriva così sull'1-1 finale, un risultato tutto sommato giusto visto lo sforzo dei padroni di casa di riprendere un avversario sulla carta superiore, ma forse troppo lezioso e impegnato a guardarsi eccessivamente allo specchio, dimenticandosi della concretezza.