Nations League, tre spunti su Italia-Francia: bomber, Mbappé e primato
Con tre punti in più in classifica nel raggruppamento di Nations League e il ricordo ancora nitido dell'1-3 ottenuto allo Stade de France, l'Italia ospita la Francia in una sfida ovviamente sentita, anche se non vale un Europeo o una Coppa del Mondo.
Gli azzurri arrivano alla gara di S. Siro in un ottimo momento di forma, tanto che il capitano Gianluigi Donnarumma ha parlato addirittura di "spirito del 2020". Ma la crescita della Nazionale è testimoniata dai numeri: post disastro in Germania quest'estate l'Italia ha giocato ottime partite.
Merito del ct che ha puntato sullo stesso modulo ma anche dei giocatori, alcuni di loro reduci da un inizio di stagione molto positivo a livello di club.
Bomber ritrovati
Andrea Cambiaso, Giovanni Di Lorenzo e Davide Frattesi, giusto per fare qualche nome, hanno iniziato il 2024/2025 alla grandissima in campionato, e con la maglia azzurra addosso stanno mantenendo alto il proprio rendimento.
A loro si aggiungono ovviamente Mateo Retegui e Moise Kean: i due centravanti sono al momento i primi due nella classifica dei capocannonieri della Serie A rispettivamente con 11 e 8 gol, e per una volta nel guardare i convocati non c'è quella sensazione di impotenza che ci ha accompagnato in passato nel leggere la lista degli attaccanti.
In campo contro i Blues non si sa ancora chi scenderà in campo, ma di certo entrambi gli attaccanti proveranno ad allungare la loro striscia realizzativa.
Senza Mbappé
A proposito di convocati, Didier Deschamps ha scelto di non portare con se Kylian Mbappé, soprattutto dopo il polverone alimentato dalla sua vacanza in Svezia. Ma un'assenza i cui contorni sono ancora tutti da definire, per la quale stupisce la dichiarazione del ct che ha commentato con un interlocutorio "meglio così".
Non che la Nazionale francese soffra particolarmente in avanti, anzi. Già durante Euro 2024 i Blues erano stati costretti a fare a meno del nuovo giocatore del Real Madrid, incapace di trascinare i suoi. Ma questa volta non ci sono neanche Antoine Griezmann, Olivier Giroud e Ousmane Dembele su cui fare affidamento.
Pertanto il reparto avanzato dei transalpini risulta abbastanza rivoluzionato: ci sono i due parigini Bradley Barcola e Randal Kolo Muani, i due bavaresi Michael Olise e Kingsley Coman e poi ancora l'interista Marcus Thuram e l'atipico numero 10 Christopher Nkunku. Tanto talento, molte soluzioni, ma nessun vero campione. E contro l'Israele anche per i grossi meriti del portiere avversario non si è riusciti ad andare oltre lo 0-0.
Il primo posto vale tanto
Pareggiando o perdendo con un gol di scarto l'Italia chiuderebbe al primo posto in girone. Un risultato di prestigio, impensabile a luglio, e che permetterebbe agli azzurri di guardare con maggiore fiducia i prossimi impegni.
In primis perché si eviterebbero tutte le big come Spagna, Portogallo e Germania, prolifiche come non mai ultimamente. Al loro posto un sorteggio più soft nei quarti di finale di Nations League.
E poi i benefici arriverebbero anche in ottica Mondiali 2026: la squadra di Spalletti sarebbe testa di serie in occasione del sorteggio per le qualificazioni ad una Coppa del Mondo che, ricordiamo, non disputiamo dal 2014.