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Nations League, la Croazia batte l'Olanda e va in finale dove attende l'Italia o la Spagna

Antonio Moschella
Modric festeggia
Modric festeggiaAFP
Dopo i tempi regolamentari, finiti 2-2 e durante i quali i balcanici avevano momentaneamente ribaltato lo svantaggio iniziale, la formazione di Zlatko Dalic nei supplementari ha trovato due gol che evitano i rigori e le aprono le porte della finale.

Abnegazione e concretezza. Con queste due doti la Croazia ha sbancato Rotterdam e sconfitto i Paesi Bassi nella prima semifinale della Nations League 2022-23. Una semifinale fatta di scatti, contro scatti e ben sei gol totali, come dimostrato dal risultato finale di 2-4 che premia i balcanici, capaci di soffrire come pochi.

Il ritorno di Ronald Koeman sulla panchina degli Oranje non sarebbe potuto essere più triste, visto che i suoi hanno dato l'impressione di voler giocare solo per un tempo, per poi venire travolti dall'intraprendenza dei croati, guidati da un Luka Modric che, pur non stando benissimo, non sembra davvero voler arrendersi al passare degli anni.

Andirivieni

Uno scontro di gioco
Uno scontro di giocoAFP

Un'altalena di emozioni, con i padroni di casa ad aprire il gas per primi, cercando più trame e velocità. L'esterno offensivo Malen, reduce da un ottimo fine di stagione con il Dortmund, ha aperto le marcature con un bel diagonale in seguito a una pregiata azione corale. E nel primo tempo gli uomini di Ronald Koeman hanno dettato ritmo e legge in campo, avvicinandosi al raddoppio ma senza trovarlo.

Non c'è nessuna condizione che venga meglio alla Croazia di quella di stare sotto di un solo gol. Come dimostrato ai Mondiali contro il Brasile, infatti, Modric e compagni hanno rialzato la testa, facendo leva sull'abnegazione tipica della loro indole e sulla concretezza. Il rigore calciato con freddezza da Kramaric rimetteva tutto in parità, oltre a cambiare il vento. E il guizzo dell'atalantino Pasalic, che colpiva al volo lasciato troppo solo in area avversaria, spostava l'asse dal lato balcanico. 

Botta e risposta

I voti delle squadre
I voti delle squadreFlashscore

Sembrava tutto finito, e invece nei minuti finali l'Olanda trovava l'orgoglio e la forza per riacciuffare la partita. Dopo alcune incursioni andate a male, un batti e ribatti nell'area croata permetteva al neo entrato Lang di trovare di giustezza il colpo del 2-2, mandando in frantumi la resistenza serba. Era il gol che portava tutto ai supplementari, uno scenario però molto amato dai balcanici, che negli ultimi anni hanno vissuto vari episodi gloriosi nei 30 minuti aggiuntivi.

E stavolta a toccare la gloria con mano c'era un altro neo entrato, quel Bruno Petkovic che all'ottavo minuto dei supplementari si metteva in proprio e con un tiro indecifrabile trovava l'angolo alla destra del portiere avversario. Il gol del 2-3, che certificava la miglior tenuta mentale degli ospiti, apriva così a un resto di partita ancora più a tambur battente di prima.

Il sigillo del capitano

Luka Modric all'uscita dal campo
Luka Modric all'uscita dal campoAFP

A chiuderla doveva essere però il solito Modric. Oggi non brillantissimo ma sempre pronto a dare il massimo, il centrocampista del Real Madrid è tornato a dimostrare che a quasi 38 anni quando si sente bene fa la differenza. E il calcio di rigore trasformato con freddezza e freschezza assolute al 115esimo è stato il sigillo del campione che porta la Croazia in finale.

La seconda finale alla quale il suo capitano trascina la nazionale balcanica dopo quella del Mondiale. Una finale in programma domenica sera nello stesso stadio. Uno stadio dove l'Olanda non perdeva dal 2000 e nel quale, invece, un maestro come Modric si è nuovamente esibito con profitto, venendo applaudito come giustamente merita.