Nations League, Italia-Spagna: blocco nerazzurro e 3-5-2, le certezze e i dubbi di Mancini
Dopo aver guardato l'ultimo mondiale in tv - ed era la seconda volta consecutiva - i tifosi azzurri hanno voglia di vedere l'Italia lottare di nuovo per un titolo.
E la verità è che, sebbene non possa risarcire il danno subito con l'assenza in Qatar (e Russia), la Nations League rappresenta un ottimo banco di prova per capire se e come la nazionale di Roberto Mancini riuscirà a convincere e convincersi che il vero incidente di percorso sia stato il passo falso contro la Macedonia del Nord e non l'Europeo vinto due anni fa a Wembley contro l'Inghilterra.
Di fronte, nella semifinale della Nations League, ci sarà la Spagna. Di nuovo. Anche nel 2021, infatti, gli azzurri trovarono la Roja nella FInal 4. In quel caso, la squadra allora allenata da Luis Enrique riuscì ad avere la meglio.
Ora in panchina c'è Luis de la Fuente e, nonostante il ct riojano non arrivi alla sfida contro l'Italia con il pieno di fiducia, la Roja rappresenta tradizionalmente un osso duro.
Un grande traguardo
"È nostra intenzione fare bella figura in questa competizione che consideriamo di spessore e di grande valore internazionale", ha assicurato nei giorni scorsi Gabriele Gravina.
Il presidente della Federcalcio ha, inoltre, sottolineato come la Nations League rappresenti "qualcosa di importante con la seconda qualificazione per l'Italia fra le prime quattro d'Europa, dopo un girone difficilissimo, incontrando anche squadre di altissimo livello. Con la Spagna ce la giocheremo".
Dello stesso parere anche Roberto Mancini: "È un grande traguardo essere di nuovo alla fase finale, nel gruppo avevamo Germania, Inghilterra e Ungheria. Ora vogliamo vincere, come gli altri ma non sarà semplice. La Spagna? La conosciamo tutti: sarà un test difficile".
Date sballate
Un appuntamento al quale il commissario tecnico marchigiano avrebbe preferito arrivare con più margine di manovra. E già, perché la presenza delle squadre italiane e soprattutto dell'Inter nelle tre finali europee non ha permesso al Mancio di lavorare con tutti i propri ragazzi.
"Mi fa piacere per le tre italiane, ma avrei preferito che le date delle finali fossero diverse, così da dare alla Nazionale, che si prepara a giocare due partite importanti in Nations League, la possibilità di preparare le gare con qualche giorno in più".
"Bisogna che si mettano d’accordo perché così diventa difficile. Avremmo avuto bisogno di un po' più di aiuto da parte di tutti, ma soprattutto le date sono completamente sballate".
Blocco nerazzurro
Soprattutto l'Inter perché la squadra di Simone Inzaghi è stata l'ultima a scendere in campo e perché Mancini sta seriamente pensando di affidarsi allo zoccolo duro nerazzurro a sua disposizione.
In difesa Bastoni e Acerbi sembrano sicuri di un posto da titolare, così come Barella in mezzo e Dimarco, reduce dall'eccellente prova in finale di Champions League, sulla fascia sinistra.
Resta solo da capire se nell'undici del ct azzurro troverà spazio anche Darmian che potrebbe fare il terzo centrale nel caso in cui, in difesa, l'Italia dovesse giocare a tre. In caso contrario, potrebbe toccargli il compito di vice Di Lorenzo.
4-3-3 o 3-5-2?
In virtù del blocco nerazzurro, Mancini potrebbe, così, decidere di passare dal 4-3-3 d'ordinanza al 3-5-2 che ha permesso all'Inter di mettere in estrema difficoltà il Manchester City, una squadra che esattamente come la Spagna - e la presenza di Rodri, l'erede di Busquets, in mezzo non è casuale - fa del possesso palla il suo punto forte.
Se così fosse avrebbero più senso le assenze di Zaccagni e Romagnoli, abituati al 4-3-3 di Sarri. Detto questo, la mancata convocazione del difensore centrale biancoceleste è difficile da spiegare considerato il suo ottimo campionato.
Per quanto riguarda, invece, il trio di centrocampo, difficilmente Mancini dovrebbe fare a meno di Barella e Verratti, mentre non è ancora chiaro chi ci sarà accanto a loro.
E già, perché rispetto al passato, Jorginho è tutt'altro che intoccabile e sia Byan Cristante che Davide Frattesi meriterebbero un'opportunità che, però, arriverà soltanto nel caso in cui il tecnico jesino deciderà di fare una variazione al proprio canovaccio.
Rebus attacco
L'assenza per infortunio di Berardi e Pessina e il prestito all'Under 21 di Tonali e Scalvini - la Figc punta all'Europeo sia per il titolo in sé, ma anche e soprattutto per la qualificazione alle Olimpiadi - rende più o meno prevedibile l'undici di Mancini almeno fino alla trequarti.
Decisamente più complicato, invece, capire chi sarà ad affiancare Ciro Immobile sul fronte d'attacco azzurro. E già, perché gli altri attaccanti a disposizione del Mancio sono talmente diversi tra loro che tutto dipenderà dal tipo di partita che il ct deciderà di fare.
Dai pesi leggeri Raspadori e Gnonto al funabolico Chiesa, senza dimenticare Retegui, l'altro attaccante di peso della nazionale che, se si passerà al 3-5-2, potrebbe formare assieme al capitano della Lazio un reparto offensivo molto profondo, probabilmente meno propenso ad aiutare la squadra in fase di manovra ma, senza dubbio, più pericoloso negli ultimi 16 metri.
Qualora, invece, si rimarrà al 4-3-3, Immobile sembra partire in vantaggio sull'ariete del Tigre per il posto di centravanti mentre sulle fasce, Mancini potrebbe affidarsi a Chiesa e Pellegrini.
La lista di Mancini
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Empoli).
Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Leonardo Spinazzola (Roma), Rafael Toloi (Atalanta).
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Sassuolo), Jorginho (Arsenal), Lorenzo Pellegrini (Roma), Marco Verratti (Paris Saint Germain), Nicolò Zaniolo (Galatasaray).
Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Wilfried Gnonto (Leeds), Ciro Immobile (Lazio), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Tigre)