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L'Italia ha dato una sterzata: la strada sembra quella giusta, con Israele per conferme

Raffaele R. Riverso
L'Italia di Spalletti ha dato una sterzata: sì, la strada è quella giusta
L'Italia di Spalletti ha dato una sterzata: sì, la strada è quella giustaALBERTO PIZZOLI / AFP
Grazie alle ottime prestazioni nei primi tre incontri, sporcate soltanto dall'espulsione di Pellegrini contro il Belgio, la Nazionale potrà dare un importante passo verso i quarti di finale del torneo battendo, stasera a Udine, Israele.

Ripartiamo dalla Germania. Perché lo ha fatto Davide Frattesi e perché è stato fondamentale capire cos'era andato storto in seno a una Nazionale non qualitativamente eccelsa, ma nemmeno così scarsa come quella, invece, vista nell'ultimo Europeo. Guai, però, a concentrare su una sola persona le colpe di una delle peggiori figuracce rimediate dall'Italia durante un torneo di alto livello: "Il mister si è preso il 99% delle colpe per quello che è accaduto in Germania, ma io sono in disaccordo perché le colpe vanno divise a metà. Lui poteva essere più leggero, ma non facevamo due passaggi di fila, una cosa inconcepibile per giocatori come noi".

Il centrocampista dell'Inter non ha dubbi sul fatto che il fallimento sia stato collettivo, allargando la sfera delle responsabilità molto più in là dello spogliatoio: "All'Europeo ci è mancata la leggerezza perché sono stati 30 giorni fatti in un ambiente non dico pesante, ma certo non gioioso come adesso. E tutto questo ha influito sul nostro rendimento. C'era troppa pressione sia all'esterno sia dentro. E questa pressione ce la siamo messa da noi. Non era così divertente allenarsi e giocare la scorsa estate".

Un'analisi schietta che chiama in causa un po' tutti, dagli addetti ai lavori all'opinione pubblica fino ai tifosi, perché per dirla sempre con Frattesi "l'Italia magari in passato ha avuto più qualità rispetto ad ora", ma questo non vuol dire che bisogni scoraggiarsi, anzi, perché anche allora "a fare la differenza è stato soprattutto lo spirito italiano che all'estero tutti ci riconoscono. Se stai attaccato all'incontro e lotti su ogni pallone, puoi battere chiunque. Contro la Francia e nei primi 40 minuti contro il Belgio sono state due dimostrazioni di forza notevoli e di fronte c'erano due formazione al top nel mondo. Siamo sulla strada giusta".

La strada giusta

La strada giusta passa stasera da Udine, dove per gli azzurri non sono ammesse distrazioni in quella che, sulla carta, è la gara più semplice dell'intero girone. Ma proprio perché veniamo da dove veniamo non sono ammissibili calci di concentrazione: "Ci aspetta un match importantissimo perché vogliamo restare in testa al girone, nella speranza che Francia e Belgio si fermino a vicenda. Con tre punti potremmo fare ragionamenti che a inizio del girone non erano contemplati".

Lo ha detto Frattesi, ma lo pensa anche Luciano Spalletti che ha nel box-to-box interista il suo capocannoniere con 6 reti all'attivo dal suo arrivo e 16 presenze in 17 incontri partendo, tra l'altro, titolare in tutti e tre gli incontri di Nations League disputati sinora che poi sono anche i primi tre incontri del nuovo corso spallettiano.

L'incontro del Friuli
L'incontro del FriuliFlashscore

"Una partita carica di difficoltà perché loro sono una buona squadra - ha assicurato il ct - . Sanno giocare a calcio. Occorrerà sempre stare in equilibrio. A Udine mi sono trovato benissimo, territorio bellissimo e città molto civile, contento di giocare in questo stadio anche se avrei preferito un clima migliore. Il calcio dovrebbe essere gioia".

E, invece, il conflitto in Medio Oriente rede questa partita "speciale" per ragioni che con il campo non hanno nulla a che vedere e sulle quali il commissario tecnico toscano non ha avuto problemi a dire la sua, senza troppi giri di parole: "Andremo a giocare questa partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più sulla contrarietà della guerra. Ci sono molti israeliani che non la vogliono".

Niente da chiarire

Insomma, uno Spalletti che non si fa problemi a caricarsi della responsabilità proprie di un portavoce, consapevole di quanto possano arrivare a essere rumorose le dichiarazioni del timoniere della Nazionale come, del resto, ha avuto modo di confermare, pochi giorni fa, dopo le sue dichiarazioni sul caso ultrà: "Io rispondo a tutti, ma so riattaccare il telefono...".

Le parole del ct sul conflitto in Medio Oriente
Le parole del ct sul conflitto in Medio OrienteFlashscore

L'ex allenatore del Napoli, però, quando lancia la pietra non nasconde la mano e a chi gli ha chiesto se si fosse chiarito con Simone Inzaghi ha risposto senza indugiare che non aveva "niente da chiarire a nessuno. Io ho solo risposto per quel che riguarda il mio comportamento in situazioni simili". Punto. 

La sterzata

Tornando al campo, nella sfida del Friuli, l'Italia si gioca una buona fetta di qualificazione: "Dopo l'Europeo abbiamo sterzato", ha ammesso Spalletti. Ebbene sì, grazie alle ottime prestazioni nei primi tre incontri, sporcate soltanto dallo sfortunato - sebbene poco prudente - episodio che ha visto coinvolto Lorenzo Pellegrini, espulso all'Olimpico contro il Belgio, la Nazionale potrà dare un importante passo verso i quarti di finale del torneo battendo Israele mentre i Diavoli rossi dovranno provare a ribaltare la Francia per rientrare davvero in corsa

Una sconfitta contro la Nazionale diretta da Didier Deschamps e la contemporanea vittoria degli azzurri a Udine non eliminerebbe matematicamente, ma lascerebbe in una posizione disperata la squadra di Domenico Tedesco e, per esteso, lo stesso ct calabrese.

La classifica del girone degli azzurri
La classifica del girone degli azzurriFlashscore