A Parigi Spalletti scoprì i "fratelli" d'Italia: ora, però, sotto con Israele
Non è stato casuale che il concetto più volte ripetuto da Luciano Spalletti, in conferenza stampa, a 24 ore dalla sfida tra Italia e Israele, sia stata "fratelli". E, del resto - come sottolineavamo anche noi alla vigilia della gara poi vinta (3-1) al Parco dei Principi contro la Francia - dopo la disfatta all'Europeo, Luciano Spalletti si sarebbe dovuto concentrare sull'aspetto caratteriale ancor prima che su quello tattico.
"Tutti sono disponibili a fare tutto e a prendersi le responsabilità come squadra. Siamo più fratelli e si è visto anche contro la Francia. Una bella vittoria che fa bene al morale. Sono fiducioso di poter riproporre il calcio che abbiamo visto con la Francia anche in futuro".
Guai, infatti, a dirgli che la sua squadra si è dedicata a bloccare e ripartire: "Dentro lo sviluppo del match ci sono diverse scuole calcistiche: italiana, spagnola, inglese... Abbiamo fatto qualcosa di più che giocare all'italiana come qualcuno ha detto... Siamo stati compatti, una squadra di fratelli in cui tutti sapevano fare un po' tutto".
Una trappola
Il ct della Nazionale aveva voglia di una serata del genere che gli permettesse non tanto di dimenticare, quanto di archiviare la "bruttissima estate" seguita all'amara eliminazione all'Europeo contro la Svizzera. Guai, però, ad abbassare la guardia: "Se non arriviamo bene a questa partita, come successo contro la Francia, si può trasformare in una trappola".
L'incontro si disputerà, per ovvie ragioni, in campo neutro, a Budapest, dove l'Italia si presenterà con un undici rinnovato, non solo per scelta, ma anche per necessità. Niente da fare, infatti, per Pellegrini e Calafiori: "È difficile riproporre la stessa formazione che ha giocato contro la Francia perché smaltire la fatica in tre giorni non è possibile".
Tedesco ci prova
Nell'altro incontro del girone, la Francia di Didier Deschamps, duramente criticato dopo il ko contro gli azzurri, ospiterà il Belgio di Domenico Tedesco.
I Diavoli rossi sono reduci dal 3-1 rifilato a Israele e, quindi, potrebbero anche accontentarsi di un pareggio, sebbene contro la squadra francese vista venerdì scorso si può e si deve giocare per vincere. Anche al Parco dei Principi. Proprio come ha fatto l'Italia quando lo ha capito.