Serie B, nella semifinale d'andata il Venezia si impone al Barbera con un gol di Pierini
Era una sfida tra due piazze forti e calde. In un Renzo Barbera pienissimo, nel quale c'erano appena due tifosi (di numero) del Venezia, autentici temerari che si sono recati in casa di un Palermo sostenuto da 30mila supporter con troppa voglia di poter nuovamente calcare un campo di Serie A. E il risultato finale di 0-1 è stato la cartina al tornasole di una sfida tra due undici costruiti per fare molto bene in serie cadetta. Una sfida decisa da un grandissimo gol che ha ribaltato la tendenza positiva per i padroni di casa nella prima parte del match.
Perché, sebbene i padroni di casa abbiano spinto di più fin dal primo momento, consapevoli del fatto che la classifica li obbligava a cercare un vantaggio immediato davanti al loro pubblico, a tenere il pallone è stato principalmente il Venezia, che ha provato a gestire il gioco fin dall'inizio.
La maggiore intensità da parte dei siciliani ha provato a sparigliare le carte in un primo tempo combattuto e nel quale il valore tra le due contendenti è parso piuttosto simile, con Soleri prima e Lucioni dopo a disporre delle migliori occasioni, seppur non molto nitide, per passare in vantaggio. La sapienza dei lagunari, tuttavia, serviva loro per terminare la prima parte senza subir gol e provare a resettare il tutto nel secondo tempo.
A inizio ripresa, tuttavia, era sempre il Palermo a provarci di più, con Ranocchia come primo a bussare con un sinistro al volo sul primo palo che però non centrava la porta. Poco dopo, però, era Pierini ad avere l'occasione più ghiotta per i padroni di casa, liberandosi bene per calciare in movimento quasi dal dischetto, ma su di lui si sacrificava in scivolata Marconi, che evitava un tiro a botta sicura verso la propria porta. Ma era solo l'avviso dello stesso calciatore veneto, che al 62esimo, da vero numero 10, calciava di sinistro, il piede meno abile, per fulminare Desplanches dal vertice sinistro dell'area. Una perla che zittiva il Barbera e portava in avanti i lagunari.
Nel finale la contesa si inacidiva, con il nervosismo ad affiorare tra i calciatori, coscienti dell'importanza della posta in gioco. Il Palermo cercava l'arrembaggio ma senza troppa pulizia nella manovra, trovando spesso un Venezia ben schierato per rintuzzare i suoi attacchi, anche grazie a una linea difensiva che quanto doveva diventava di cinque uomini. In un tentativo di pressing degli ospiti, poi, Desplanches soffriva un problema muscolare che lo costringeva a concludere il match stringendo i denti. Al 95esimo veniva annullato il raddoppio ai veneti per un fuorigioco di Dembelé, l'ultimo squillo di un match confuso di una doppia semifinale che, per ora, sorride alla squadra che meglio si è piazzata in classifica.