Tudor dopo il pari di S. Siro: "C'è un po' di rammarico ma non ho rimpianti"
Igor Tudor ha commentato l'1-1 contro l'Inter al termine della gara.
Un punto perso? "Oggi si è perso poco, se si può dire. Faccio i complimenti ai ragazzi, poi un po' di rammarico ci sta. Eravamo 1-0 e mancava poco alla fine, c'è un po' di rammarico, perché venire qui e giocare contro una squadra che gioca un calcio tra i 2-3 migliori in Europa è tanta roba".
Sul suo "pupillo" Kamada, autore del gol della Lazio: "Di solito non commento le prestazioni individuali, ha giocato molto bene. Venire qui e giocare bene devi avere la lucidità di essere bravo. Lui ha cose interessanti, deve e può crescere: è una cosa che mi piace molto. Noi stiamo lavorando forte, anche in palestra, dal primo giorno. Poi vedremo: i giocatori decidono sempre dove arrivano".
Poi sul derby con la Roma, che ha gli stessi punti al momento, Tudor risponde piccato: "La rivalità è bella, mi piace. Però posso rispondere come ho risposto ieri in conferenza stampa: ci sono 38 giornate, tre punti, un punto. Le classifiche si fanno così, poi i derby sono belli a livello mentale, di peso specifico, ma non di punti perché sono uguali. Lo sapevo anche da fuori, ho poco da aggiungere. Non ha senso farmi questa domanda, siamo all'ottava gara in campionato e quella è solo una. Ce ne sono altre sette...".
La Lazio ha giocato bene e Tudor è d'accordo: "L'abbiamo preparata in questo modo, un po' più attento in questa compattezza qua. Se vai con l'Inter e ti aprono col loro portiere non vedi palla, ti arrivano in porta in cinque secondi. Sono i più forti al mondo in questo, volevamo essere compatti e l'abbiamo preparata così. Penso che l'hanno interpretata bene, questo mi è piaciuto: c'è un po' di rammarico ma ci sta il pareggio".
Ma nonostante il pari subito alla fine, "non ho rimpianti, non sono frustrato. Sono felicissimo e orgoglioso, di giocatori alti vedremo col direttore, ci metteremo a discutere come è giusto che sia. C'è una partita da giocare, c'è da vedere cosa fanno gli altri. Faremo questa analisi con calma e poi le darò risposta".
Sui cambi: "Gilaon ce la faceva, ha chiesto lui il cambio ed era il quinto. Luis e Felipe sono entrati perché volevamo avere un po' più di controllo, loro spingevano forte e non siamo riusciti a tenere troppo la palla. È normale che l'Inter spinga, sono a casa loro, è naturale. L'idea era quella, però non siamo riusciti. Ma va bene lo stesso"