Thuram cancella Lukaku in meno di tre mesi: è lui il socio perfetto di capitan Lautaro
Quando l'Inter mise per la prima volta gli occhi su di lui, oltre all'evidente convenienza di poterlo prendere a parametro zero, l'obiettivo dei dirigenti nerazzurri era quello di mettere le mani su un attaccante che potesse permettere a Simone Inzaghi di far rifiatare Lautaro Martínez e Romelu Lukaku senza, per questo, perdere competitività.
E la verità è che il figlio di Lilian ha accettato subito e di buon grado la sfida nerazzurra, consapevole che all'inizio avrebbe avuto pochi minuti a disposizione, ma anche che - come ha fatto Edin Dzeko la scorsa stagione - avrebbe avuto l'opportunità di conquistarsi un posto da titolare in allenamento evitando così di rimanere per tutta la stagione all'ombra dei due grandi fuoriclasse nerazzurri.
Le cose, però, come noto, sono andate in maniera diversa. Lukaku non è più tornato alla base e Marcus Thuram ha avuto sin da subito la possibilità di dimostrare al proprio tecnico e ai suoi nuovi tifosi che la ThuLa avrebbe fatto dimenticare presto la LuLa.
Tuttavia, nemmeno chi ci ha creduto sin dal primo momento avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe successo così presto. Dopo sole tredici gare stagionali, infatti, l'attaccante francese è già diventato uno dei beniamini della Curva Nord che ieri pomeriggio ha gridato in faccia a Lukaku che sulla sponda nerazzurra dei Navigli nessuno sente la sua mancanza.
Lukaku chi?
Tra i fischi del pubblico di San Siro e l'ottima prestazione di Francesco Acerbi che ha praticamente messo fuori partita Lukaku dall'inizio alla fine, l'unico centravanti a brillare sul terreno di gioco del Meazza è stato quello con la maglia nerazzurra che ha anche segnato il gol decisivo a dieci minuti dalla fine.
"Non perdo tempo a pensare di essere stato decisivo nel giorno del ritorno di Lukaku a San Siro. Volevamo i tre punti e li abbiamo presi. Il mio obiettivo è quello di aiutare la squadra a vincere e sono contento di esserci riuscito. Il resto non mi interessa. Godiamoci questo successo che è la cosa più importante".
I cinque gol segnati in 13 gare (quattro in campionato e una in Champions) non descrivono, però, fino in fondo il suo impatto sugli schemi offensivi di Inzaghi che, dalla sua, non ha mai dubitato di aver scommesso sul centravanti giusto.
Anche perché, per il tecnico emiliano, già dall'anno scorso, il centravanti giusto è quello con cui capitan Lautaro si trova più a suo agio. Ed è sotto gli occhi di tutti che l'attaccante argentino sia entusiasta del suo nuovo partner d'attacco, ancor più di quanto non lo fosse già lo scorso anno con Edin Dzeko. Lukaku chi?