Serie A, verso un Derby d’Italia con tante assenze e nel segno di due fratelli
Un derby d'Italia è sempre una partita importante e che porta con sé molte aspettative. Specialmente in un pomeriggio di autunno. E specialmente quando sia Juventus sia Inter hanno dalla loro l'effettiva possibilità di giocarsi lo Scudetto. Le due società più premiate in Italia, infatti, fino a questo momento hanno fatto capire di poter essere effettive candidate al trionfo in primavera.
E tra i grandi spettatori, piuttosto interessati, del match di domenica alle 18 ci sarà senza dubbio Lilian Thuram, che assisterà allo scontro tra il primogenito Marcus e il più giovane Khephren, uno dei duelli nel duello più sentito di questo inizio campionato. L'attaccante interista è una certezza per la squadra di Simone Inzaghi, mentre il mediano juventino ancora non ha dato prova di grande adattamento, e viene dalle tante rincorse a vuoto in Champions contro lo Stoccarda.
Barella in regia?
Di sicuro, questa contesa così importante e sicuramente indicativa vedrà una serie di assenze importanti. Tra tutte quella di Hakan Calhanoglu, infortunato, che quasi sicuramente lascerà il suo preziosissimo posto da metronomo al centro della mediana nerazzurra. Il suo sostituto Kristjan Asllani è in forse per un problema fisico, il che in questo momento sembri lasciare spazio a una soluzione d'emergenza e alquanto rischiosa. Ossia quella di uno schieramento di Nicolò Barella in cabina di regia, un ruolo non certo consono al tamburino sardo.
L'eventuale presenza dell'albanese come incaricato di dettare i tempi non è certa, ma potrebbe essere comunque un rischio da parte di Inzaghi, specialmente per la poca esperienza dell'ex Empoli in questi palcoscenici. L'alternativa potrebbe essere di dare a Zielinski il ruolo di regista, ma il polacco ha dimostrato spesso a Napoli di non essere adatto a coprire e costuire al contempo. I nerazzurri, inoltre, registrano anche l'assenza quasi certa di Acerbi, un fedelissimo di Inzaghi, e di Carlos Augusto, un co-titolare che in partite come questa può fare la differenza entrando in corso d'opera.
Cercasi Vlahovic
Sul fronte Juve, invece, dove non ci saranno i lungodegenti Milik e Bremer, oltre che Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz, Thiago Motta deve ritrovare alcune certezze dopo la tremenda sconfitta di martedì sera in Champions League contro lo Stoccarda. L'italo-brasiliano ha fatto mea culpa e adesso sa di dover ritrovare la rotta, ma per riuscire ad alzare l'asticella ha bisogno della miglior versione di Dusan Vlahovic. Non un centravanti catalizzatore come il suo fidato ex Zirkzee, il serbo ha finora segnato cinque gol in campionato. Alle doppiette contro Genoa e Cagliari e alla rete al Verona hanno fatto da contraltare le scene mute contro Como, Roma, Empoli, Lazio e Napoli.
A secco contro squadre più ostiche in campionato, il serbo dovrà dare lui la scossa a un attacco che non può dipendere troppo da giovani come Yildiz e Conceiçao, la cui mobilità non è ancora stata adattata con continuità alla circolazione fluida della palla negli ultimi venti metri. Vada come vada in mezzo al campo, è nella trequarti avversaria che Motta deve trovare la soluzione tattica.
Entrambe incerottate e con alcune certezze minate, Juventus e Inter si affronteranno consapevoli di non poter permettersi un passo falso in uno scontro diretto. Ognuno con le sue armi e convinzioni, Motta e Inzaghi dovranno far capire di essere capaci di saper trarre beneficio dagli imprevisti. Del resto, i grandi allenatori si vedono anche in questi momenti. Lo stesso vale per i calciatori, con Vlahovic e lo stesso Lautaro, che viene da un periodo dal rendimento incostante, che saranno chiamati a fare la voce grossa. Puntano al gol, il principale differenziale in queste sfide.