Serie A, rimonta in extremis del Napoli sul Parma, Lukaku in gol all'esordio
Il ritorno di Fabio Pecchia a Napoli da tecnico del Parma è stato un sogno durato 90 minuti giusti, con un primo tempo nel quale i suoi uomini hanno dato prova di personalità e destrezza, prima di crollare di schianto nella ripresa. All'inizio, infatti, i ducali hanno fatto subito vedere che non erano venuti al Maradona per subire, e dopo un quarto d'ora prendevano tanta fiducia che colpivano due pali in dieci secondi, prima con Kowalski e poi con Bonny. Ma era solo il preambolo del gol, che arrivava poco dopo grazie a un rigore ben trasformato proprio da un glaciale Bonny, ma venuto fuori da un assolo di Sohm, che era entrato in area dopo aver sviluppato un impressionante slalom gigante.
Colpito nell'orgoglio, il Napoli puntava a venire fuori con le sgroppate sull'out mancino, dove Kvaratskhelia e Olivera venivano spesso trovati liberi, ma senza mai sfondare in modo efficace. Gli ospiti, dal canto loro, riuscivano a mantenere sia la calma sia il possesso del pallone, con Bernabé a gestire tempi e spazi con enorme confidenza. E quando arrivava un cross dalla destra, seppur in difficoltà, dimostravano di sapersela cavare con ottime chiusure, come quella di Del Prato su un secco tiro al volo del 77 azzurro diretto in porta. Il georgiano dava l'impressione di essere l'unico davvero in palla per gli azzurri, ma il suo unico tiro in porta al 40esimo era troppo centrale per impensierire Suzuki. E i primi 45 minuti vedevano la squadra di Pecchia meritatamente avanti.
Gli azzurri, per i quali i cross in area erano una risorsa poco utile vista l'assenza di un centravanti di peso, iniziavano il secondo tempo con più piglio, e Spinazzola per Olivera sull'out sinistro. Ma il più in palla era sempre Kvara, che si accentrava per calciare varie volte. Due a salve, ma una insidiosa, trovando nuovamente la respinta di un Suzuki molto attento. L'occasione più importante per gli azzurri, tuttavia, era sul piede di Buongiorno, che da un calcio di punizione trovava il palo con un calcio al volo di sinistro. Poco prima era arrivato il momento di Lukaku, inserito al 64esimo per un impalpabile Raspadori, e subito innescato da un filtrante di Kvara sul quale però era in fuorigioco.
L'assalto finale, dopo oltre venti minuti giocati quasi nella metà campo degli ospiti, vedeva Conte puntare su Neres, entrato al posto di Politano. Ed era proprio il veloce brasiliano, lanciato da Mazzocchi, che veniva travolto fuori area da un già ammonito Suzuki che doveva far fronte all'espulsione per doppio giallo. Senza più cambi, i ducali vedevano andare in porta il difensore Del Prato, a guidare i suoi per rintuzzare l'assalto partenopeo.
Un assalto arruffone e sconclusionato, riflesso totalmente nel tiro da fermo di Kvara da 25 metri finito altissimo e dal mancato tiro di Simeone da dieci metri dopo un'ottima imbeccata. In dieci contro undici e con il vento a favore, il Napoli sbatteva contro il coraggio e la rabbia del Parma, che però al 90esimo era troppo stanco per arrestare un imbufalito Lukaku, che si liberava e spaccava le mani di Del Prato per liberare l'urlo del Maradona.
Con tanto tempo di recupero e un uomo in più, arrivava poi il gol di testa di Anguissa su cross di Neres, che culminava nella rimonta di un Napoli a corrente alternata, che rischiava tantissimo nel finale con Meret costretto al miracolo su Almqvist. Il Napoli ringrazia così i suoi nuovi acquisti subentrati e un vecchio elemento, il camerunese. Conte, esultante in panchina, festeggia può festeggiare la sua seconda vittoria di seguito. Una vittoria arrivata con caparbietà e rabbia, proprio come piace a lui. E, soprattutto, con la griffe del bramatissimo Lukaku.