Serie A: la Lazio soffre ma vince, la Roma si ferma a Monza
LAZIO-SASSUOLO 2-0
Sarri ce la mette tutta per ritardare lo scudetto al Napoli, visto che il destino l’ha scelto come arbitro, proprio lui che a Napoli e col Napoli ha fatto meraviglie, cancellate solo dalla pazzesca stagione di Spalletti.
Lo voleva quello scudetto in azzurro Maurizio Sarri, l’ha accarezzato col Pipita e senza Pipita, poi il destino ha voluto che entrambi lo vincessero in bianconero, in quella Juventus tanto odiata in terra partenopea. Laddove non è riuscito lui, riuscirà però un altro toscano, Luciano Spalletti, ma c’è tempo.
C’è tempo perché la Lazio non regala niente al Napoli. I biancocelesti hanno un obiettivo, la qualificazione in Champions League, magari anche il secondo posto. E se contro l’Inter si sono sciolti nel finale, oggi contro una ammazza-grandi come il Sassuolo, miglior squadra del girone di ritorno dopo il Napoli, sono riusciti a portare a casa una sofferta vittoria.
Non passa neanche un quarto d’ora e i biancocelesti bucano la rete con Felipe Anderson grazie a un sontuoso lancio di Marcos Antonio agganciato perfettamente dal brasiliano. Nel Sassuolo si sente la mancanza del cervello e delle geometrie di Maxime Lopez, e gli attacchi degli emiliani sono più impulsivi che ragionati, su uno di questi Henrique servito da Frattesi prende l’esterno della rete. La Lazio, che Sarri schiera inizialmente senza Milinkovic-Savic, riesce a creare occasioni ma spreca malamente davanti alla porta con Lazzari e trema nel finale per una traversa di Frattesi servito da Berardi.
Nel secondo tempo la partita resta tesa e il punteggio in bilico, con le due squadre che provano a cercare la rete. Ci va vicino il Sassuolo con un'imbucata di Frattesi per Defrel, ma il suo diagonale si spegne a lato. Nel finale gli emiliani tentano l'assedio alla ricerca del pareggio, ma si espongono al contropiede biancoceleste che al 92' è letale: Basic sradica un pallone a centrocampo e raccoglie il servizio di Zaccagni per il 2-0 dei romani, che così chiudono la partita e si riprendono il secondo posto salendo a quota 64. Per vincere lo scudetto, il Napoli dovrà farlo con le sue forze a Udine.
MONZA-ROMA 1-1
La Roma a caccia di tre punti fondamentali per continuare il sogno Champions non va al di là di un pareggio all’U Power Stadium di Monza. Mourinho prova Bove e Cristante a centrocampo, mentre davanti si affida a un Abraham tornato al gol. Dietro di lui insieme a capitan Pellegrini c’è Solbakken.
È il Monza a iniziare aggressivo, e costringe i giallorossi a chiudersi nella propria metà campo aspettando l’occasione giusta per colpire. Dopo un tentativo da una parte con Mota e dall’altra con Solbakken che manca l’aggancio su assist di Pellegrini, la sblocca El Shaarawy. È il 24’ quando l’esterno trova il corridoio vincente dopo un primo tentativo respinto da Marì. I padroni di casa però non demordono, creano gioco e al 39’ trovano il pareggio grazie a una bella imbucata di Rovella per Caldirola che di testa batte Rui Patricio.
Il secondo tempo si apre con un miracolo dell’estremo difensore giallorosso che deve respingere sopra la traversa un bel tiro di Augusto. La Roma invece non riesce a creare occasioni, e l’azione più pericolosa che riesce a partorire è un filtrante di Spinazzola che El Shaarawy non riesce a controllare e Caldirola fa sfilare sul fondo. El Shaarawy sarà poi costretto a uscire per un problema al flessore.
Nel finale i giallorossi provano il tutto per tutto e vanno vicinissimi al gol con un classico del loro repertorio, il colpo di testa di Roger Ibanez, ma stavolta il centrale giallorosso trova un attento Di Gregorio che con un colpo di reni sventa la minaccia. L'ultimo rischio è però per la Roma, con Rui Patricio bravo a ipnotizzare Augusto. Nel finale espulso anche Celik per doppia ammonizione. I giallorossi non vanno così oltre il pareggio ed escono momentaneamente dalla zona coppe, fermi al settimo posto con 58 punti