Serie A: la Juventus passeggia a Verona, sugli scudi Vlahovic e il debuttante Savona
Sia il Verona sia la Juventus andavano oggi alla ricerca del primo posto in assoluta solitudine, e alla fine, come da copione, sono stati i bianconeri a ottenere trionfo e primato. I padroni di casa si basavano sull'adrenalina portata dalla vittoria schiacciante sul Napoli, dopo la quale il centravanti colombiano Mosquera è stato quindi promosso come centravanti titolare da Paolo Zanetti. Thiago Motta, invece, in difesa sulle fasce sono scesi in campo i giovani Savona e Cabal, mentre in mezzo al campo puntava su Fagioli al posto di Douglas Luiz.
La prima conclusione vera e propria era firmata al 18esimo da Locatelli, con Montipò attento a sventare in corner. Ma la forza motrice della Vecchia Signora cresceva di minuto in minuto, e l'estenuante pressing predicato da Motta produceva i suoi frutti al 28esimo, quando Locatelli rubava palla a Duda e permetteva a Yildiz di servire in verticale Vlahovic, bravissimo a resistere alla pressione di due difensori avversari e battere Montipò. Quello del serbo, in gol alla sua settima stagione di seguito in Serie A, era un acuto che metteva le ali alla Juve, che dieci minuti dopo raddoppiava con un colpo di testa del giovane Savona, al suo storico primo gol in Serie A su assist da sinistra di Mbangula.
Decisa e coriacea, la Juve ha affrontato la ripresa a spron battuto, e dopo pochi minuti ha allungato ulteriormente grazie a un calcio di rigore perfettamente eseguito da Vlahovic, che si era presentato dagli undici metri dopo l'atterramento di uno scatenato Mbangula da parte di Tchatchoua. Era il colpo di grazia di una squadra in netto controllo, che legittimava non solo il dominio territoriale ma anche la superiorità caratteriale. E trascinata dal suo centravanti che con il nuovo allenatore sembra ormai poter davvero fare il definitivo salto di qualità.
Arrivato il terzo gol, il match aveva praticamente detto tutto quanto poteva dire, con gli ospiti che tenevano il possesso palla per inerzia, correndo un rischio all'82esimo solo per un tentativo ravvicinato di Harroui sventato da Bremer. Ma, di base, dando sempre l'impressione di poter mantenersi in controllo anche senza pensare troppo. Una Juventus già da Scudetto lascia così il Bentegodi da prima in classifica con sei punti e altrettanti gol segnati. Un inizio di stagione forte e convinto, da vera pretendente al titolo italiano.