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Serie A, corsa scudetto: Motta sposa la linea Conte, mentre l'Inter di Inzaghi è di nuovo pazza

Raffaele R. Riverso
L'Inter di Simone Inzaghi ne ha presi (e fatti) quattro nel Derby d'Italia
L'Inter di Simone Inzaghi ne ha presi (e fatti) quattro nel Derby d'ItaliaGABRIEL BOUYS / AFP
Napoli e Juventus hanno subito appena cinque reti in campionato, con i bianconeri che, prima del Derby d'Italia, erano di gran lunga la miglior difesa del campionato con un solo gol al passivo. I nerazzurri, invece, ne hanno presi 13: solo nove in meno rispetto a tutto l'anno scorso.

Salvo rare, rarissime eccezioni, a vincere il campionato non è la squadra che segna più gol, bensì quella che ne incassa meno. No, non basta essere la più forte, sebbene come in ogni regola, esistono le eccezzioni che, però sono rare. Rarissime. Vent'anni fa, nella primavera del 2004, a vincere lo scudetto fu il Milan di Carlo Ancelotti che ebbe la meglio sulla Roma di Fabio Capello nonostante i cinque gol in più subiti (24 a 19).

Da allora, soltanto l'Inter di Roberto Mancini nel 2006-2007 (34 gol presi, come la Roma seconda e uno in più della Lazio terza) e la Juventus di Maurizio Sarri alla fine della stagione 2019-2020 (43 contro i 36 dell'Inter seconda) sono riuscite a conquistare il titolo di campione d'Italia prendendo più reti delle loro più immediate inseguitrici.

Le statistiche dell'incontro di San Siro
Le statistiche dell'incontro di San SiroFlashscore

Una lezione che Antonio Conte conosce bene. Dopo il 2-0 rifilato ieri sera al Milan a San Siro, il suo Napoli ha superato la decima giornata con appena cinque gol subiti (e 18 segnati). Non parlategli, però, di cortomuso, altrimenti si arrabbia: "Abbiamo calciato tanto verso la porta avversaria e fatto un buon possesso palla, ma quando non arriva la rete del vantaggio poi finisci con il diventare nervoso e di conseguenza ho dovuto calmare i ragazzi perché ero convinto che prima o poi avremmo segnato seppur contro un'avversaria che ha dimostrato il suo valore e che è quella che ha perso con la Fiorentina - ha assicurato il tecnico pugliese subito dopo la vittoria ottenuta dalla sua squadra lo scorso weekend contro il Lecce - . Non abbiamo sofferto come ad Empoli, ci siamo predisposti bene per non prendere ripartenze e quindi di certo non è stata una vittoria sporca bensì meritata e dominata". 

La testa della classifica di Serie A
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La cura Motta

Calma e predisposizione a non predere ripartenze: proprio quello di cui ha difettato l'Inter nell'ultimo Derby d'Italia, finito con un pirotecnico 4-4 contro una squadra, la Juventus, che, fino a quel momento, aveva subito soltanto un gol in 8 giornate di campionato.

E già, perché anche Thiago Motta sembra aver capito che, per arrivare in fondo al torneo della regolarità con opzioni reali di vincere lo scudetto, è fondamentale riuscire a blindare la propria retroguardia. E poco male, se contro una squadra dall'enorme potenziale offensivo, com'è l'Inter, capita di prenderne quattro.

L'incontro dello Stadium
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Quello che conta è essere bravi e disposti a recuperare la concentrazione già dalla partita successiva, ossia dalla gara che i bianconeri disputeranno stasera allo Stadium contro il Parma. Soltanto così la squadra potrà crescere anche dalla trequarti in più, anche perché la super sfida contro l'Inter ha fatto capire a tutti che se Motta decide di cambiare marcia, i suoi ragazzi sanno come assecondarlo.

"Contro l'Inter abbiamo fatto bene, ma nei primi 10-15 minuti del secondo tempo saremmo dovuti essere più compatti - ha ammesso il tecnico italo-brasiliano alla vigilia della gara contro i ducali - . Dobbiamo migliorare, cercando di non subire più rigori e di concludere le gare in undici. Rimonta scudetto? Sono discorsi e opinioni che lascio agli altri, io sono concentrato sul nostro calendario e sul Parma".

Pazza Inter

Tra le tre di testa, quella che ha dato l'impressione, almeno sinora, di essere meno equilibrata è, così, proprio l'Inter campione d'Italia che, alla vigilia della trasferta a Empoli, dopo nove turni ha incassato già 13 reti, soltanto nove in meno rispetto alle 22 subite nell'intero campionato dell'anno scorso. Un dato sul quale Simone Inzaghi sta già riflettendo seriamente, cosciente di avere a sua disposizione la rosa più forte del campionato, ma anche del fatto che, rispetto alla scorsa stagione, quest'anno la concorrenza è decisamente più agguerrita. E una pazza Inter, sebbene cara ai propri tifosi, non è affatto sinonimo di vincente.

"È un momento così, dobbiamo lavorare di più e meglio - non ha avuto difficoltà ad ammettere il tecnico piacentino alla fine del Derby d'Italia - . Devo fare di più soprattutto io che sono l'allenatore. Se calcoliamo tiri e XG, sono simili a quelli dell'anno scorso. Ci stiamo mettendo del nostro, dobbiamo lavorare di più. Abbiamo concesso dei gol che non si possono concedere, a una squadra come la Juventus soprattutto". 

L'incontro del Castellani
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