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Serie A, arriva una mano dal governo: Decreto Crescita prorogato fino al 29 febbraio

Diretta
Serie A, arriva una mano dal governo: Decreto Crescita prorogato fino al 29 febbraio
Serie A, arriva una mano dal governo: Decreto Crescita prorogato fino al 29 febbraioProfimedia
I club italiani potranno usufruire dei vantaggi fiscali del decreto per altri due mesi. Vantaggi sia per chi arriva che per chi rinnova. E, intanto, Lega e Federcalcio pensano a come convincere il governo a prorogarlo ulteriormente.

Le società di Serie A si avvicinavano alla sessione invernale di calciomercato con poche speranze e molti dubbi. E già, perché i soldi in cassa sono pochi e le offerte faraoniche provenienti dall'Arabia continuano a minacciare la continuità di quei campioni che hanno ancora un bel po' da dare al calcio europeo.

Ed è per questa ragione che la decisione del governo di prorogare fino al prossimo 29 febbraio i vantaggi fiscali garantiti dal Dedreto Crescita è stato accolto come un gol decisivo in pieno recupero. 

Inizialmente, infatti, la data di scadenza del decreto era stata fissata al 31 dicembre di quest'anno. Va in questa direzione il rinnovo lampo di Victor Osimhen con il Napoli firmato sabato scorso.

Solo per chi è in regola

E, invece, Aurelio De Laurentiis e il centravanti nigeriano avrebbero potuto fare le cose con più calma. Il Decreto Crescita è stato, infatti, inserito nel Milleproroghe, all'articolo 15 comma 3, dove si legge che il provvedimento verrà "prorogato al 29 febbraio 2024 se le società sportive datrici di lavoro risultano in regola con il pagamento degli obblighi fiscali contributivi e previdenziali".

Fondamentale ques'ultimo passaggio che limita a chi è in regola col fisco i vantaggi di una norma che ha permesso al sistema calcio italiano di pagare stipendi più competitivi ai campioni che hanno deciso di trasferirsi nel nostro paese.

Come dicevamo, facendo riferimento al caso Osimhen, ad avvalersi dei vantaggi fiscali non sono soltanto i calciatori che arriveranno, ma anche quelli che decideranno di restare.

Corsa al colpo, ma anche al rinnovo

Non a caso, nelle prossime settimane, parallelamente alla ricerca di qualche rinforzo, i club italiani avranno un'arma in più a loro disposizione per convincere i propri campioni a rinnovare i loro contratti. Da Mourinho a Mkhytarian e Dumfries, solo per fare alcuni esempi. E anche la Juve potrebbe chiedere a Kean di spalmare il proprio ingaggio su più anni.

Soltanto dopo la Lega e la Federcalcio proveranno a convincere il governo a prorogare per un periodo di tempo più lungo un provvedimento la cui abolizione avrebbe, per dirla con i club, "conseguenze nefaste sul nostro calcio".

Nella lettera inviata a Giorgia Meloni, infatti, la Lega ha provato a far capire al premier che l'addio dei calciatori con gli stipendi più alti avrebbe effetti diretti anche sulle casse dello Stato. E non proprio positivi: "Il carico fiscale della Serie A è pari al 60% circa dei tributi pagati all’erario dall’intero mondo dello sport. Una Serie A competitiva e vincente in Europa porta quindi maggiori risorse allo Stato e a tutto lo sport nazionale".