Semaforo Verde: Fiorentina on fire, Como appannato, Roma in caduta libera
Semaforo Verde: la Fiorentina non si ferma
Sette vittorie nelle ultime otto, sei di fila in campionato e un primo posto toccato seppur per qualche ora. Impensabile dopo i tre pareggi di inizio campionato, seguiti dal ko di Bergamo.
La Fiorentina di Raffaele Palladino sta prendendo forma e nonostante qualche intoppo, su tutti i problemi fisici di Albert Gudmundsson, sta macinando gioco e risultati.
Adesso i viola sono nel gruppone delle big e, trascinati dai gol di Moise Kean (ben tre contro il Verona), le parate di David De Gea e dalle prestazioni di una rosa molto profonda e ricca di qualità, sono consapevoli che possono andare lontano.
Semaforo Giallo: il Como non sa più vincere
Che la stagione della neopromossa Como sarebbe stata piena di insidie era messo in conto, nonostante la campagna acquisti estiva. Dopo le prime sconfitte, le trasferte in attesa dell'agibilità del "Sinigaglia" e qualche errore di inesperienza la squadra sembrava aver imboccato la strada giusta. E pareva destinata a un campionato tranquillo senza guardarsi troppo indietro.
Adesso la squadra allenata da Cesc Fabregas sta attraversando un momento di appannamento, legato anche ai risultati: a Genova infatti nonostante un buon match è arrivata la doccia fredda finale e i tre punti che sembravano in tasca sono svaniti.
L'1-1 contro il Genoa è il sesto incontro di fila che il Como non riesce a vincere: per la precisione si tratta di quattro ko e due pareggi.
Semaforo Rosso: la Roma sprofonda
Quelle che all'inizio erano solamente sensazioni poi sul campo si sono trasformate in certezze: la Roma di Ivan Juric non ha ingranato e la dirigenza dopo il ko interno con il Bologna è stata costretta a esonerare il tecnico croato per interrompere questa emorragia: ad eccezione del successo di misura contro il Torino i giallorossi vengono dalle sconfitte con Fiorentina e Verona e il pareggio in Europa League col St. Gilloise.
Risultati che fanno seguito ad altri mezzi passi falsi in cui la squadra non si è dimostrata all'altezza, segno che le ferite del post Daniele De Rossi non si sono mai rimarginate e che bisogna una svolta per non rischiare di essere coinvolti in una clamorosa lotta per non retrocedere.