Raspadori gela nel finale una Juve troppo sprecona sotto porta
L'ha decisa di nuovo Giacomo Raspadori, già autore del gol vittoria il 29 aprile scorso all'Allianz Stadium. E sebbene stavolta non ci fosse lo Scudetto in gioco, il Napoli ha sconfitto la Juventus stasera in modo quasi allegriano, ossia sfruttando al meglio le occasioni a disposizione e ringraziando anche la fortuna per le tante occasioni sbagliate dalla Juventus.
Il primo tempo era stato frenetico, elettrico e pieno di emozioni da ambo i lati. A recriminare maggiormente, però, sono stati gli ospiti, che rientravano negli spogliatoi in svantaggio dopo che Dusan Vlahovic aveva sciupato ben tre palle gol. La prima, dopo pochi minuti, concludendo di poco fuori di testa. Poi, un tocco sotto sontuoso che batteva Meret ma non il palo. Per ultimo, prima dell'intervallo e dopo un recupero di Rugani su Traoré, un tiro troppo stretto da ottima posizione solo davanti al portiere azzurro.
Era riuscito invece a trovare il bersaglio Khvicha Kvaratskhelia, che al 42esimo aveva ottenuto la miglior combinazione tra coordinazione fisica e precisione tecnica colpendo al volo di destro su un pallone alto ma leggero proveniente dall'out opposto. Un tiro al volo deviato da Cambiaso che Szczęsny non riusciva a trattenere fuori la porta.
Finale infuocato
Ferita nell'orgoglio, la Vecchia Signora tornava in campo nella ripresa con la voglia di riprenderla, e approfittava anche di un calo di concentrazione da parte dei padroni di casa, che non riuscivano a venir fuori con il palleggio. Da una difesa rabberciata su azione da sinistra, Miretti veniva pescato solissimo davanti a Meret, ma sprecava anche lui in modo incredibile calciando alto. Al riscatto della Juve arrivava però Federico Chiesa, spostato sulla destra dopo l'ingresso di Yildiz. Il numero 7 bianconero trovava lo scatto giusto sull'out destro e calciava di giustezza nell'angolino basso più lontano, senza dare scampo al portiere avversario.
Era il ruggito di una squadra solida che a 10 minuti dalla fine trovava un pari più che giusto per quanto mostrato in campo. Ma che non aveva fatto i conti con l'istinto di Victor Osimhen, che in una palla vagante in mezzo all'area avversaria, trovava un controllo e uno scatto corto, nel quale veniva pestato dal giovane e inesperto Nonge. L'arbitro Doveri si recava al Var per verificare l'entità del contatto e fischiava il penalty. L'esecuzione del nigeriano era pessima, ma la ribattuta di Szczęsny era corta e sulla stessa sbucava Raspadori, che con un sinistro approssimativo colpiva il palo interno e vedeva il pallone entrare in rete.
La Juve non si arrendeva, cercando l'arrembaggio fino all'ultimo secondo. E nel finale vedeva Rugani fallire un'occasionissima da pochi metri e a portiere praticamente battuto. L'ennesima opportunità sprecata dai bianconeri, che escono dal Maradona delusissimi. Gli azzurri, invece, ringraziano e ottengono la seconda vittoria di fila. Qualcosa di impensabile negli ultimi tempi.