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Opinione | Tutti contro gli arbitri e il Var: così, però, il sistema rischia il default

Raffaele R. Riverso
Erling Haaland non poteva crederci
Erling Haaland non poteva crederciProfimedia
La classe arbitrale odierna, sebbene sia decisamente più preparata dal punto di vista fisico, si è ritrovata a dover fare i conti con una realtà che corre al doppio della velocità e con i malumori di chi ha creduto che la tecnologia avrebbe risolto tutti i problemi del pallone.

Credere che con il Var si sarebbero completamente azzerate le polemiche è il più grande errore che i tifosi e gli addetti ai lavori avrebbero potuto commettere. Ebbene, lo hanno fatto e ora ne pagano le conseguenze il loro fegato e il proprio sistema nervoso.

Aver pensato che la somma giustizia sarebbe arrivata grazie alla tecnologia è una leggerezza che gente regolarmente iscritta al censo elettorale non si sarebbe mai dovuto permettere. Qui e ora, non proponiamo, di certo, il ritiro del loro diritto al voto, ma quantomeno una piccola riflessione bisognerà pur farla. Tutti assieme.

Discrezionalità vs velocità

E già, perché se anche sui fuorigiochi - posizione attiva o passiva vi dirà sicuramente qualcosa - l'interpretazione umana continua, in alcuni casi, a essere fondamentale e decisiva, figuriamoci cosa succede quando una qualsiasi mente umana è chiamata a esaminare alcune tipologie di falli - per esempio quello di mani in area - che per loro stessa natura rientrano nella sfera della discrezionalità.

In realtà, però, il problema va ben oltre il Var e il suo utilizzo. La sensazione, infatti, è che il livello della classe arbitrale non sia al passo con i tempi. E con questo non vogliamo dire che i fischietti di ieri erano più preparati di quelli di oggi perché, probabilmente, non sarebbe vero.

Ciononostante non si può davvero fare a meno di notare che la classe arbitrale odierna, sebbene sia sempre più preparata dal punto di vista fisico, si sia ritrovata a dover fare i conti con una realtà che corre al doppio della velocità e che non ha voglia di aspettare nessuno. Men che meno loro.

Pep si è scusato...

Succede così che, nella frenesia di fare la cosa giusta, Simon Hooper, arbitro di Manchester City-Tottenham, conceda prima il vantaggio, cambiando, però, subito dopo, idea facendo esplodere il sistema nervoso di Erling Haaland che, nonostante fosse stato falciato, era riuscito a lanciare Jack Grealish in porta.

Perché no, il problema non riguarda solo la Serie A, bensì un collettivo arbitrale internazionale vicino al default perché nessuno sembra essere disposto a mettersi nei panni di persone che, nel migliore dei casi, dal primo all'utimo minuto di ogni maledetta partita, vengono insultati dai tifosi e rimproverati da allenatori e calciatori.

Una volta arrivato in zona mista, Pep Guardiola, ha provato a scusarsi della reazione avuta in campo: "Io faccio errori, i giocatori fanno errori. Non voglio criticare gli arbitri. Nell'area tecnica a volte perdo la testa, il mio gesto non è stato corretto".

...Walter e Edin no

Walter Mazzarri, invece, ha fatto scena muta e ha lasciato che fosse il ds del Napoli, Mauro Meluso, a sparare a zero su Davide Massa, arbitro della gara disputata dagli azzurri contro l'Inter: "Siamo molto scontenti. È una mortificazione che non ci meritiamo. L'arbitro e il Var sono incappati in una giornataccia. Può capitare a chiunque, ma sinceramente il primo gol ci ha dato una mazzata ed era viziato da un fallo su Lobotka".

E anche il tecnico del Borussia Dortmund, Edin Terzic, ci è andato giù duro dopo il pareggio contro il Bayer Leverkusen: "Sono particolarmente arrabbiato per il rigore su Adeyemi. Mi fa davvero arrabbiare, perché non è giusto. Ci succede spesso e, soprattutto, a lui...".

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