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Opinione: tempo al tempo, la vera Juve ancora non si è vista e non si vedrà a San Siro

Marco Romandini
Thiago Motta
Thiago MottaFlashscore by Canvas/ ISABELLA BONOTTO/ANADOLU/Anadolu via AFP
È presto per bocciare il mercato di Giuntoli. La Juventus che aveva in testa quest'estate ancora non si è espressa per tutto il suo potenziale, complici infortuni e adattamento.

Sono passati poco più di due mesi dall'inizio del campionato, ma già iniziano i processi. Da mercato sontuoso quello di Cristiano Giuntoli è diventato addirittura pessimo, mentre il nuovo "vate" bianconero Thiago Motta è passato da allenatore rivoluzionario ad addirittura epigono di Massimiliano Allegri, al cui "corto muso" ha sostuito una cronica pareggite. La prima sconfitta stagionale, in Champions con lo Stoccarda, ha poi peggiorato la situazione.

Cavalcare la polemica mediaticamente è sempre ottima cosa, si sa, ma hanno senso tutte queste critiche? Innanzitutto stiamo parlando di una squadra che è comunque terza in classifica e che ha la miglior differenza reti del campionato (10) insieme al Napoli capolista. Certo, se guardiamo al gioco sicuramente dalla Juventus ci si aspettava di più, ma questo va valutato anche in base ai problemi avuti dai bianconeri, che non sono stati pochi. 

I risultati della Juventus
I risultati della JuventusFlashscore

Rosa decimata

A cominciare dall'infortunio di Bremer, un baluardo in difesa e fino a quel momento il miglior giocatore della Juventus attuale, che priverà i bianconeri di una sicurezza in difesa e che permetteva a Motta di spingere il baricentro in avanti. Un danno che per la sua gravità può ripercuotersi sul giudizio della stagione bianconera.

Certo, da Douglas Luiz che non è apparso solamente spaesato ma persino dannoso, per non parlare del fulcro della rifondazione Koopmeiners o di Nico Gonzalez, tutti al momento ai box per infortunio, ci si aspettava sicuramente un impatto diverso, ma quando si rifonda - perché è di fatto una rifondazione quella operata da Giuntoli in estate - ci vuole tempo perchè i giocatori inizino a conoscersi e la squadra assimili il gioco dell'allenatore. E in questo sicuramente gli infortuni non aiutano. 

Di fatto l'unica nota lieta del mercato è per ora Francisco Conceicao, l'ultimo arrivato, già eroe in Champions in quel di Lipsia con il gol che ha regalato la vittoria ai bianconeri. Una gara emblematica perché è quella in cui forse si è vista in parte la vera Juventus di Motta, capace addirittura di ribaltare il risultato con un uomo in meno e in casa di una squadra della Bundesliga di tutto rispetto come quella allenata da Rose. È però anche la partita che potrebbe aver segnato il destino bianconero in stagione con l'infortunio proprio del centrale brasiliano. 

Sterilità offensiva e mancanza di alternative

La sensazione è che quindi la vera forza della Juve non la potremmo vedere domenica contro l'Inter e probabilmente neanche quest'anno, anche se bisognerà attendere il mercato invernale per capire come Giuntoli vorrà tappare la falla, se non altro numerica. Parlando proprio di numeri balza invece all'occhio la mancanza di un'alternativa a Dusan Vlahovic, e questo in casa bianconera è piuttosto preoccupante. Un eventuale stop dell'attaccante serbo infatti creerebbe enormi problemi a una squadra che al momento fa una gran fatica ad andare in gol.

A fronte di una sola rete subita in campionato infatti l'attacco bianconero è risultato piuttosto asfittico, visto che ha realizzato la miseria di 11 gol, segnati per quasi la metà da Vlahovic. Per dare un'idea, gli stessi di Como e Parma, uno in meno del Verona. E con Milik fermo per infortunio, l'alternativa più credibile come toppa in avanti per il serbo sarebbe Nico Gonzalez, che pure ha iniziato ad avere una certa familiarità con il Jmedical. 

La classifica marcatori, Vlahovic a quota 5
La classifica marcatori, Vlahovic a quota 5Stats Perform/AFP

In attesa di segnali

È quindi una Juventus piena di problemi quella che affronterà domenica nel Derby d'Italia l'Inter a San Siro, ma anche una squadra dalle potenzialità inespresse. Se è vero che all'Inter mancheranno due elementi fondamentali come Calhanoglu e Acerbi, i bianconeri saranno privi degli uomini più costosi del mercato, al netto delle prestazioni fin qui avute. Cioè gli uomini che avrebbero dovuto, rivoluzionando il centrocampo, colmare proprio il gap con l'Inter. Oltre, non dimentichiamolo, al giocatore per affidabilità probabilmente più forte dell'intera rosa, cioè Bremer. Ecco il motivo per cui la partita con i nerazzurri non potrà essere una cartina tornasole delle possibilità bianconere, anche se sarà importante, oltre che per la classifica, per saggiare il carattere della squadra.

Le squadre separate da un punto in classifica
Le squadre separate da un punto in classificaFlashscore

Motta senza alibi di fronte alla piazza

Parlando di carattere, ci si aspetta un'evoluzione anche da parte di Kenan Yildiz, messo al centro del progetto bianconero con tanto di 10 sulle spalle, ma che fin qui non è riuscito a ripetere le prestazioni, le sensazioni e soprattutto i gol visti lo scorso anno negli scampoli di partita in cui è stato impiegato da Massimiliano Allegri. Proprio il tecnico livornese rischia di diventare una nemesi per Motta, accolto a furor di popolo come il salvatore  bianconero dopo anni di "cortomusite" e costretto a misurare prestazioni e qualità di gioco con la gestione precedente. 

Una situazione complessa e complicata per il tecnico italo-brasiliano, "costretto" a vincere dopo una campagna acquisti faraonica da una piazza per sua natura esigente che non vede lo scudetto dalla stagione 2019/2020. Se lo scorso anno una squadra arrabbiata e con voglia di rivalsa dopo la penalizzazione che l'aveva esclusa dalla Champions, ma sulla carta molto più debole dei nerazzurri, si è sgonfiata proprio dopo lo scontro diretto con l'Inter, quest'anno una squadra confusa ma con tanto potenziale andrà alla ricerca di qualche certezza.

Gli ultimi scontri diretti
Gli ultimi scontri direttiFlashscore

E poco importa se Motta, mettendo un po' le mani avanti, vede Inter e Napoli favorite per lo scudetto (lo sono) o se la Juve incerottata che si presenterà a San Siro non sarà giudicabile, conterà lo spirito. Lo stesso spirito visto a Lipsia potrebbe essere sufficiente per alzare il morale della truppa, in attesa che i nuovi inizino a girare e che Giuntoli riesca a prendersi qualche rivincita sulle critiche. 

Marco Romandini - Caporedattore Diretta News
Marco Romandini - Caporedattore Diretta NewsFlashscore