OPINIONE - L'attesissimo Pogback un anno dopo, per il francese è adesso o mai più
Passo dinoccolato e viso disteso. Così Paul Pogba si è presentato alla Continassa nella giornata di ieri, anticipando di una settimana il ritiro pre stagione 2023-24, fissato per il 10 luglio. Una decisione saggia ma anche ambiziosa per un giocatore che da troppo tempo non dimostra di essere tale e che, arrivato ormai alla fatidica linea dei 30 anni, è consapevole di dover ricominciare quasi da zero.
Ricominciare con il sorriso dopo aver stretto i denti per un anno, vittima di problemi fisici cronici, tra tutti quelli a un ginocchio destro diventato oggetto di discordia. Una lesione del menisco che nell'agosto 2022 aveva voluto trattare con una terapia conservativa per non perdere il treno Mondiale, per poi ricredersi e finire sotto i ferri, lasciando così andare il convoglio dei Bleus per il Qatar.
Oggi, a un anno dal famosissimo Pogback, il francese cercherà quella seconda giovinezza bianconera che tanta ansia gli ha provocato nell'animo.
Una maglia per brillare
La numero 10 non è una casacca banale. È come un'armatura d'oro dal peso difficilmente sostenibile per chi non ha la struttura adatta. Ma è anche una distinzione come nessun'altra per poter brillare e sentire forte la motivazione di chi deve trascinare l'esercito alla vittoria. Arrivato un anno fa con la promessa di questa maglia, che fino a poco prima era stata indossata dal suo amico Paulo Dybala, Pogba ha visto il suo ginocchio destro, già da tempo provato, accasciarsi sotto il suo peso e tornare a spezzettarsi.
Una ripresa lenta, graduale, snervante. Perché il Polpo era tornato a Torino per essere nuovamente protagonista dopo sei anni a Manchester, sponda United, nei quali raramente aveva mostrato sprazzi della grande classe che lo aveva sempre contraddistinto. Quella che era sempre stata la sua casa è stata pronta ad accoglierlo nel merito di un'operazione di ritorno più mediatica che altro. Perché ormai da tempo non si vedeva più il vero Pogba, il cui exploit ai Mondiali 2018 sarebbe stato vincente e fugace come pochi. Dopo il trionfo planetario, infatti, Paul si è smarrito.
Adesso, la nuova ricerca di sé stesso ha inizio. E dovrà partire da una Juventus anch'essa alla ricerca di un'identità, 'ostaggio' di un allenatore contestatissimo dalla piazza ma che non abbandonerà la barca nel cui sottocoperta può contare dobloni d'oro fino a stancarsi. A colui che ancora 19enne aveva fatto irruzione come un fulmine di qualità e potenza, stregando tutti, toccherà ritrovare l'antico smalto almeno a livello tecnico, visto che fisicamente non gli si può più chiedere quanto offriva dieci anni fa, per questioni d'anagrafe e per le lesioni che lo hanno limitato negli ultimi anni.
La vetrina USA
Imperterrito amante di Miami, dove il francese ha acquistato tre anni fa una residenza in uno splendido ed esclusivo grattacielo, Pogba avrà la possibilità di riaccendere il motore ai minimi vicino alla città che tanto predilige. La tournée estiva dei bianconeri, infatti, partirà il 22 luglio a San Francisco, dove contro ci sarà il Barcellona, per continuare poi il 27 luglio a Los Angeles contro il Milan e terminare il 2 agosto a Orlando con il Real Madrid come avversario.
Una vetrina significativa e importante quella delle amichevoli estive di prestigio per i bianconeri. Una vetrina soprattutto per lui, storico fan della vita a stelle e strisce, appassionato di basket e vestito spesso proprio alla moda nordamericana. Qualcosa di emblematico, dunque, questa ripartenza dagli States, dove si è preparato a livello atletico da solo in questo periodo. Un luogo non comune per lui, che magari sta pensando di tornarci con la nazionale francese ai Mondiali del 2026.
Prima, però, ci sarà da guadagnarsi il posto da titolare in bianconero, con la concorrenza del compaesano Adrien Rabiot. Una concorrenza che potrebbe rivelarsi sana, se ben gestita da Allegri. Per Paul, dunque, è arrivato il momento spartiacque per riprendersi la Juve. Adesso o mai più.