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OPINIONE Il top player dei dirigenti: Marotta o come fare di necessità virtù

Raffaele R. Riverso
Giuseppe Marotta
Giuseppe MarottaProfimedia
Con l'ingaggio di Frattesi, il dirigente nerazzurro ha dimostrato ancora una volta che se ha un margine, anche minimo, di manovra, in Italia, non ha eguali.

Il Milan attacca? Marotta schiva e affonda la stoccata vincente. Mentre i rumors e le speculazioni mercatare spostavano Davide Frattesi sulla sponda rossonera dei Navigli, l'esperto dirigente nerazzurro stringeva la mano del presidente del Sassuolo.

E già, perché se c'è una cosa che Marotta ha dimostrato durante la propria carriera è che per fare bene il suo lavoro il silenzio è d'oro e il rumore controproducente.

Dopo aver avuto la possibilità di gettare, a colpi di bigliettoni sonanti, le basi della Juventus dominatrice dello scorso decennio e la ricostruzione dell'Inter targata Suning, il buon Beppe è stato costretto a fare i conti con la crisi.

Con uno dei suoi tanti trofei
Con uno dei suoi tanti trofeiProfimedia

Antonio Conte lo ha mollato e lui è ripartito da Simone Inzaghi, difendendolo anche dopo lo scudetto regalato al Milan l'anno scorso. E ha avuto ragione lui.

Allo stesso modo si è ritrovato senza Romelu Lukaku, ma non ne ha fatto un problema e dopo aver incassato oltre cento milioni se l'è ripreso, a prezzo di saldo, in prestito dodici mesi più tardi e ora proverà a trattenerlo a titolo definitivo a Milano.

Insomma, se Marotta ha un margine di manovra, anche minimo, difficilmente in Italia, qualcun altro è in grado di soffiargli un calciatore. Davide Frattesi è l'ultima dimostrazione. Anzi, la penultima...