OPINIONE Il top player dei dirigenti: Marotta o come fare di necessità virtù
Il Milan attacca? Marotta schiva e affonda la stoccata vincente. Mentre i rumors e le speculazioni mercatare spostavano Davide Frattesi sulla sponda rossonera dei Navigli, l'esperto dirigente nerazzurro stringeva la mano del presidente del Sassuolo.
E già, perché se c'è una cosa che Marotta ha dimostrato durante la propria carriera è che per fare bene il suo lavoro il silenzio è d'oro e il rumore controproducente.
Dopo aver avuto la possibilità di gettare, a colpi di bigliettoni sonanti, le basi della Juventus dominatrice dello scorso decennio e la ricostruzione dell'Inter targata Suning, il buon Beppe è stato costretto a fare i conti con la crisi.
Antonio Conte lo ha mollato e lui è ripartito da Simone Inzaghi, difendendolo anche dopo lo scudetto regalato al Milan l'anno scorso. E ha avuto ragione lui.
Allo stesso modo si è ritrovato senza Romelu Lukaku, ma non ne ha fatto un problema e dopo aver incassato oltre cento milioni se l'è ripreso, a prezzo di saldo, in prestito dodici mesi più tardi e ora proverà a trattenerlo a titolo definitivo a Milano.
Insomma, se Marotta ha un margine di manovra, anche minimo, difficilmente in Italia, qualcun altro è in grado di soffiargli un calciatore. Davide Frattesi è l'ultima dimostrazione. Anzi, la penultima...