Napoli-Milan: tra campionato e Champions, sedici giorni di passione
Tre incontri in appena 16 giorni. Protagoniste assolute del calcio italiano nella seconda metà degli anni Ottanta - con Diego Armando Maradona e i tre olandesi in campo - non era mai successo che Napoli e Milan incrociassero le proprie strade anche in Europa. Ed è per questa ragione che, per quanto importante possa essere la gara di domenica prossima in campionato, è normale che la testa voli già al duello di Champions League.
Nella doppia sfida in programma tra il 12 e il 18 aprile, infatti, in palio c'è un posto nelle semifinali della massima competizione europea. E se è vero che si tratterebbe di un traguardo storico per il club campano - che, per dirla, tutta non era nemmeno mai arrivato ai quarti - è altrettanto vero che anche per il Milan - una società sette volte campione d'Europa - sarebbe un vero e proprio successo, oltretutto inaspettato, tornare a far parte delle migliori quattro squadre del vecchio continente.
Se il passato dice Milan, il presente non può non spostare l'ago della bilancia dal lato degli azzurri. Soprattutto in vista della gara di campionato, dove il Napoli sta aspettando soltanto che anche la matematica confermi quanto visto sinora in campo, ossia che la squadra di Luciano Spalletti è la più forte del campionato italiano.
Soltanto un cataclisma potrebbe impedire a capitan Di Lorenzo e compagni di conquistare il terzo scudetto di una società da sempre in simbiosi con la propria città. Nel bene e nel male. E che nemmeno a Napoli, oramai, si faccia più ricorso alla scaramanzia e, in alcuni casi, siano già cominciati i preparativi in vista del grande momento ("ogni quartiere avrà la sua festa", ha ammesso il sindaco Manfredi) è un segnale evidente della schiacciante superiorità ostentata dalla capolista rispetto alle proprie avversarie.
Discorso diverso, invece, in Champions, dove le differenze tecnico-tattiche si riducono per tutta una serie di fattori: dall'abitudine ad affrontare questo tipo di partite - dal club ai tifosi e ai calciatori - alla formula della doppia sfida. E già, perché sulla superiorità del Napoli in un torneo lungo come il campionato esistono pochi dubbi. Tuttavia, in 180 minuti può davvero succedere di tutto. Poggiano soprattutto su questi argomenti le speranze dei tifosi rossoneri
Sotto questo aspetto, avere l'opportunità di giocare davanti ai propri tifosi la gara di ritorno rappresenta senza dubbio un vantaggio per i campani, così come il fatto di potersi permettere il lusso di considerare un gustoso di più, tutto ciò che arriverà da questo momento in poi in Europa: "Oggi ho camminato per la città, avete visto quanto è bella Napoli adesso? Fa davvero impressione, diventano gli occhi azzurri a guardarla. Camminando si percepisce amore, passione e, ovviamente, pressione perché è ancora il tempo del lavoro e poi si vedrà se si festeggerà o meno", ha sottolineato il tecnico toscano dopo aver ricevuto il premio Bearzot.
In linea di massima, anche per il Milan essere arrivati ai quarti rappresenta la culminazione di uno dei propri obiettivi stagionali. L'altro, però, a differenza del Napoli (andato oltre le attese anche in campionato), è ancora tutto da conquistare: "Considero i quarti di Champions uno dei due obiettivi stagionali, l’altro è naturalmente la qualificazione alla Coppa per l’anno prossimo", ha ammesso Paolo Scaroni.
Ed è per questa ragione che bisogna capire quanto possa posa valere l'endorsement fatto dal presidente rossonero a Stefano Pioli nel caso in cui il Milan non dovesse riuscire a entrare tra le prime quattro in Serie A: "La nostra fiducia nei confronti di Pioli è intatta. Siamo convinti che lui sia l’allenatore giusto per portarci alla qualificazione in Champions per la prossima stagione. Tutto quello che verrà in più è certamente benvenuto". "In più", appunto.
Più solida, invece, la fiducia ostentata da Aurelio De Laurentiis nei confronti di Spalletti: "Resterà a Napoli". E non per un anno come previsto dalla clausola che permette al presidente di arrivare unilateralmente il suo rinnovo fino all'estate del 2024, bensì per altre due stagioni: "Non vediamo l'ora di andarci a confrontare nei quarti di finale perché a volte il tempo passa per non ripassare più...", ha ammesso Spalletti dimostrando grande ambizione anche in Europa.