Napoli, cosa resterà dopo lo scudetto? I dubbi sul futuro dei protagonisti
Un’annata splendida, storica, irripetibile. Già, irripetibile, potrebbe essere questo il problema. Ecco perché, nonostante il presidente Aurelio De Laurentiis abbia già provveduto a blindare (a parole) i gioielli Osimhen e Kvaratskhelia, entrati nei radar dei maggiori club europei, il futuro azzurro resta velato da nubi. Il problema è che quel “irripetibile” in società risuona nella testa di molti, che dopo aver fatto l’impresa, hanno l’impressione di non poter andare oltre. E si sa che lasciare da vincitori con tutti gli onori e la coroncina di alloro è un successo, mentre rischiare di fallire schiacciati dagli inevitabili paragoni con l’annata meravigliosa può essere deleterio per la carriera.
I GIOIELLI E LE SIRENE
Osimhen, Kvaratskhelia, Kim, sono forse questi i più appetibili e desiderati dai grandi club nelle file napoletane. Sul nigeriano si registrano interessamenti della Premier con Manchester United, Chelsea, Arsenal, Newcastle ma anche del Bayern Monaco, sul mercato per un attaccante di peso. Del georgiano si parla in ottica Real Madrid e PSG, ma sembra vicino il rinnovo con ritocco dell’ingaggio, anche se a cifre decisamente più basse di quelle che potrebbe offrire un top club: "Kvaradona" passerebbe infatti dagli attuali 1,5 a circa 3 mln di euro annui con prolungamento di un altro anno, quindi in totale ancora 5 con gli azzurri. Va detto che nel caso di cessione, per entrambi comunque il Napoli chiederebbe cifre superiori ai 100 milioni, pertanto abbastanza per far riflettere anche i club con maggior disponibilità economica. Discorso diverso per Kim, che andrebbe via a poco più della metà, e secondo la stampa inglese i due club di Manchester starebbero pensando di offrire una cifra vicina ai 60 milioni di euro.
Se i giocatori più emblematici potrebbero essere attratti dalle sirene dei più grandi club del mondo, Spalletti e Giuntoli starebbero meditando sull'idea di cambiare aria prima che le cose peggiorino. Ognuno però deve fare i conti con una situazione diversa, oltre che con lo stesso De Laurentiis. Se per i giocatori legati da lunghi contratti e magari contagiati dal tifo napoletano può non essere così impellente la voglia di cambiare aria (ma probabilmente lo sarà quella di un ritocco del contratto) , per tecnico e direttore sportivo le cose stanno diversamente. Dopo aver coronato il sogno scudetto, Spalletti si è chiesto (dicendolo anche ai giornalisti) se poteva dare ancora molto a questa squadra, glissando sempre sul futuro. A rispondergli ci ha pensato però la società, facendo valere l’opzione contrattuale e legandolo per un altro anno.
LA PEC DI SPALLETTI
Ricevere una conferma tramite Pec, al di là della lettera di ringraziamenti di De Laurentiis, non è forse quello che il tecnico toscano si aspettava, pensando magari di discutere di quel contratto faccia a faccia con il presidente (e ricevere i complimenti di persona). Un fastidio malcelato nei commenti ai giornalisti: “Non ci sono problemi, la società mi ha mandato una lettera per avvisarmi che esercitavano l’opzione: l’ho trovato corretto loro avevano quest’opzione e l’hanno esercitata, li ringrazio di avermi avvertito di ciò, ma c’è ancora del tempo. Mancano partite alla fine del campionato”, ha detto, aggiungendo: «Ma quale dialogo si è interrotto? C’è sempre stato. Li ringrazio perché hanno esercitato il rinnovo del contratto. Da un punto di vista mio penso sempre che ci si debba parlare, per andare a creare quello che può essere più importante per il Napoli»”. Come a dire, “non penserete mica che basti una Pec?”. Parlare e risolvere. Spalletti è rimasto folgorato dalla città e dal calore dei tifosi, tutto lascia pensare che dopo uno scambio di vedute col presidente l’idillio possa continuare, ma quell’incontro ci dev’essere.
LE AMBIZIONI DI GIUNTOLI
Discorso diverso invece per Cristiano Giuntoli, artefice anzi deus ex machina del Napoli scudettato, creato con folgoranti intuizioni a bassissimo costo, una su tutte Kvaratskhelia pagato 10 milioni, ma non solo lui. Il ds infatti alla festa del Napoli ha pronunciato parole piuttosto sibilline, più equiparabili a un commiato che a buoni propositi per il futuro. Incalzato da De Laurentiis - “Abbiamo iniziato un ciclo, dobbiamo ripetere, dobbiamo vincere, vincere vincere” - Giuntoli ha risposto: “Al popolo napoletano voglio solo dire che non deve preoccuparsi del futuro. Io sono qui da otto anni e sento sempre parlare di chi va via e di chi rimane. Io dico che nelle mani di Aurelio De Laurentiis non ci sarà mai un problema e sarà sempre un grande Napoli”.
Poi una sfilza di ringraziamenti, che oltre a ricordare quelli doverosi quando si incassa un premio a molti hanno fatto pensare ai saluti: “Ci tengo a ringraziare Chiavelli e De Laurentiis che mi hanno chiamato al Napoli da Carpi, mi hanno decisamente cambiato la vita. Voglio ringraziare anche tutta la sua famiglia, perché se Aurelio mi ha trattato come un figlio, Eduardo mi ha trattato come un fratello e lo stesso Luigi e Valentina, grazie. Ci tenevo in particolare a ringraziare Giuseppe Pompilio, la mia famiglia, Alessandro, mio figlio, nato poco più di un anno fa e mio papà che non c’è più e che ha sempre creduto in me”.
Non è un caso, infatti, che Giuntoli sia nelle mire della Juventus da un bel po’, e a maggior ragione dopo l’exploit di quest’anno. La società bianconera, costretta a trovare un ds dopo la squalifica di Cherubini, sta vagliando diverse strade. Una porta a lui, l’altra a un profilo più vicino all’allenatore Allegri, se non quel Massara, vecchio compagno al Pescara di cui si era parlato ma che ora sembra vicino alla riconferma a Milanello, Giovanni Rossi del Sassuolo. Una scelta low profile che rimanderebbe le rivoluzioni, quelle che potrebbe portare un ds accentratore come Giuntoli, alla fine del contratto di Allegri.
Giuntoli aspetta, anche di sapere l’esito della giustizia sportiva, ma è indubbio che un’esperienza in bianconero lo attrae parecchio: ai suoi occhi si tratterebbe di uno step prestigioso di carriera dopo aver fatto il massimo che poteva nell’attuale società.
A Napoli la festa continua, e continuerà ancora per molto, almeno fino a quest’estate, quando le notizie in arrivo potrebbero rovinare il clima. Al momento però tutte queste sono soltanto ipotesi. A decidere se farle diventare certezze sarà, come sempre, il plenipotenziario presidente Aurelio De Laurentiis.