Mourinho: "Non sono io il problema della Roma, in estate ho rifiutato l'offerta più pazza mai vista"
"Durante il periodo di vacanze ho avuto la più grande, la più pazza offerta di lavoro che un allenatore abbia mai avuto nella storia del calcio e l'ho rifiutata per la parola ai mie giocatori, a Friedkin e ai tifosi. Tre mesi dopo sembra che io sono il problema, ma non lo accetto".
Così Josè Mourinho nella conferenza stampa pre Frosinone parlando del momento no della Roma. "Io non sono il problema. Le cose sono multifattoriali. Non si può dire nemmeno nelle vittorie il responsabile è quello lì. Lo siamo tutti. Io ho dato la mia parola e la rispetterò fino al 30 giugno 2024, lottando per il club", ha detto Mourinho.
"Cristante ora ci dà di più"
"Con Smalling out siamo rimasti in tre in un periodo dove si gioca ogni tre giorni, fai tipo otto partite in un corto spazio di tempo. L’infortunio di Llorente fa parte di Diego, è la sua storia clinica e ci ha messo in difficoltà. Come dicevo prima ad Angelo o a Juric, non è il momento di trovare alibi o incolpare qualcuno, questa è una conseguenza di una situazione del Fair Play Finanziario, è una situazione che già conoscevo e poteva succedere. Con il Genoa, il miglior momento è stato il gol e nel momento che facciamo il gol, sembrava stessimo sviluppando qualcosa ma siamo stati forzati a fare un cambio. Non mi piace parlare individualmente dei giocatori, ma ora Cristante ci dà di più, ha avuto un’evoluzione fantastica, nella velocità di esecuzione, non era propriamente un genio con la palla, ma è diventato più sveglio obiettivamente, è importante per noi".
"Dobbiamo vincere senza cercare alibi"
Sulla partita di domani il tecnico ha aggiunto: "Vogliamo e dobbiamo vincere, non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi. Abbiamo avuto tre partite prima di finire il mercato dove quel punto unico ci ha lasciato in una situazione che penso che a tanti giocatori ha lasciato un peso. Ho pensato che dopo l'Empoli e lo Sheriff quel peso uscisse dalle spalle dei giocatori. Non è andata così con quel pari a Torino che in condizione normale sarebbe un punto positivo dopo una buona partita.
"A Genova - ha continuato - mi aspettavo continuità e non solo. Ma un miglioramento e non è successo. Se vogliamo di nuovo andare a quello che è successo giovedì, sono successe tante cose. Ma come si riparte? Prima di tutto dobbiamo avere il coraggio di entrare in campo domani, avere il coraggio di accettare una reazione di grande romanismo che può essere un supporto o può essere una manifestazione di scontento. Dobbiamo avere il rispetto per questa manifestazione, positiva o negativa che sia, e avere rispetto per il Frosinone".