Mourinho: "Dalla procura federale mi aspetto giustizia, non ho mai offeso Marcenaro"
"Dalla giustizia sportiva mi aspetto giustizia". Così José Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Fiorentina commentando l'incontro di ieri con la procura federale dopo le frasi sull'arbitro Marcenaro che hanno portato il procuratore Chiné ad aprire un'indagine sul tecnico portoghese.
"Mi sono presentato spontaneamente e ne sono stato anche felice perché il procuratore mi ha dato l'opportunità di spiegare - ha aggiunto - Ho condiviso con lui che un tecnico non debba parlare prima della gara degli arbitri, ma io non ho mai offeso Marcenaro, mai messo in dubbio la qualità dell'arbitro, l'espressione usata ('non ha stabilità emozionale, ndr) mi sembra normale, la utilizzo anche quando parlo di me stesso. È stata eventualmente capita in un modo diverso".
Poi sulle frasi su Berardi ha aggiunto: "Quello che ho detto ho il diritto di dirlo, ma anche il dovere di dirlo perché un allenatore deve difendere il calcio. E quello volevo fare, ci sono cose nel terreno di gioco (simulazioni, ndr) che non possono succedere e invece accadano spesso".
Incontro con Friedkin: "Ma non per il contratto"
"Se oggi firmerei se la proprietà mi presentasse il rinnovo? È una domanda ipotetica perché non è successo e non mi piace rispondere a domande ipotetiche". Così José Mourinho commenta la situazione legata al suo contratto. "Non è un segreto che oggi siano qua il presidente e i suoi due figli, abbiamo parlato e il rapporto è positivo ma non abbiamo parlato del futuro e della scadenza di contratto", ha poi aggiunto lo Special One. Parlando invece del sostegno che ha ricevuto dalla proprietà nella recente battaglia sugli arbitri ha concluso: "Certo che mi ha fatto piacere, perché io do sempre tutto per la Roma, anche quando sbaglio".