Milan, caso chiuso ma patti chiari: Theo e Leao bacchettati anche da Ibrahimovic
Non è un club per ammutinati. Al Milan sono stati chiari, chiarissimi con Theo Hernández e Rafa Leao: non verranno più tollerati comportamenti asolescenziali. Perché, in fin dei conti, di quello si tratta. Di mancanza di educazione ed empatia, oltre che di intelligenza, considerato che due calciatori così esperti non potevano non sapere che si sarebbe sollevato un polverone, nonostante a loro si dicano convinti che il caso sia stato montato dagli altri.
"Eravamo entrati da due minuti e non avevamo bisogno del cooling break - ha assicurato a fine gara il francese - . Non c’era nulla contro la squadra e l’allenatore. La gente parla e dice cose non vere. Rafa e io siamo qui per aiutare il gruppo. Per noi è l’unica cosa importante".
La telefonata di Ibra
Ebbene, né Moncada né Ibra hanno interpretato così la loro scelta di andarsene dall'altra parte del campo mentre Fonseca parlava con il resto dei loro compagni di squadra.
Secondo quanto assicura la Gazzetta dello Sport, infatti, "nella notte romana, prima di salire sul volo per Milano, hanno parlato telefonicamente anche con Ibrahimovic. Lo svedese, assente all’Olimpico complice un impegno preso prima di ricoprire l’attuale ruolo di consulente di RedBird, ha seguito con attenzione la partita in tv e, intervenendo a vicenda risolta, ha fatto comunque sentire la sua voce a Hernandez e Leao".
Patti chiari
Questo per dire che nessuno, nemmeno a Milanello, crede che il comportamento di Theo e Rafa, durante la gara di campionato pareggiata con la Lazio per 2-2, sia stato frainteso, ma preferiscono non farne una ragione di stato, anche perché i risultati non accompagnano e non c'è davvero bisogno di aggiungere altra tensione all'interno dello spogliatoio.
Insomma, caso chiuso, ma per un'amicizia lunga e duratura ci vogliono patti chiari: "Il dietrofront di sabato notte all’Olimpico, e le tempestive scuse alla dirigenza e all’allenatore, hanno spianato la strada alla chiusura del caso Leao-Theo Hernandez, ma adesso i due top player rossoneri non potranno più sbagliare atteggiamenti e comportamenti". D'ora in poi dovrà essere chiaro a tutti, soprattutto a loro, che "a comandare, con il pieno appoggio del club, è Paulo Fonseca".