Ma quale ciclo finito, l'Atalanta è on fire anche quest'anno
Perde pezzi ad ogni sessione di mercato, viene puntualmente data per squadra a fine ciclo, eppure anche in questa stagione è una grande Atalanta.
All'ombra delle big, la squadra lombarda ormai da anni si è conquistata lo status di grande del nostro campionato e anche quando il ciclo gasperiniano sembrava agli sgoccioli, ecco una nuova annata piena di riconoscimenti positivi sul campo che si sommano allo stato dei lavori del Gewiss Stadium e all'ottimo debutto della squadra Under 23.
Tra questi il computo dei punti in classifica: rispetto alla scorsa stagione, infatti, i bergamaschi ne hanno due in più (50 contro 48).
Come se non si fosse intravisto già nelle precedenti uscite, lo 0-3 con cui la Dea si è imposta sul campo del Napoli, seppur derelitto, ha dimostrato ancora una volta la forza della squadra nerazzurra in contesti sulla carta potenzialmente ostici.
E di questo passo, la qualificazione in Europa per il settimo anno su otto di gestione Gasperini non dovrebbe essere in discussione.
Tutto cambia perché nulla cambi
L'Atalanta si è abituata a fare a meno di leader tecnici e giovani prospetti: rispetto alla scorsa stagione la società del presidente Percassi ha rivoluzionato l'attacco: via Rasmus Hojlund, causa irrunuciabile offerta ricevuta dal Manchester United, e due dei giocatori più longevi in rosa, e allo stesso tempo molto importanti emotivamente, come Duvan Zapata e Luis Muriel.
Ha salutato Ruslan Malinovskyi, mentre tra i pali Juan Musso ha fatto spazio a Marco Carnesecchi, sempre più convincente.
Una certezza difensiva come Rafael Toloi è stato assente per mesi causa problemi fisici, mentre Joakim Maehle e Merih Demiral sono stati rimpiazzati facendo spazio al prodotto locale più pronto: Giorgio Scalvini.
Qualcuno ha addirittura osato pensare che la società stesse provando a ridimensionare il progetto che, sotto la guida di Gian Piero Gasperini, è iniziato ormai nel lontano 2016.
E invece, nonostante il flop di El-Bilal Toure, l'acquisto da quasi 30 milioni di Euro che sin qui si è visto pochissimo, la Dea sta mantenendo standard di rendimento altissimi riuscendo ad avanzare in tutte e tre le competizioni in cui è coinvolta: è in lotta per il quarto posto in A, si è guadagnata i quarti di finale in Europa League e le semifinali di Coppa Italia.
2024 di alto livello
La lotta su tre fronti e un calendario particolarmente ingarbugliato hanno confezionato un inizio d'anno particolarmente duro, che però l'Atalanta ha affrontato come sempre con coraggio.
I bergamaschi hanno vinto 9 partite su 15, perdendo solo contro Bologna e Inter fuori casa, ma in compenso sono usciti indenni dalle traserte di Milano (due volte), Roma, Torino, Lisbona e Napoli, appunto.
Alcuni di questi risultati sono arrivati grazie ad una maturità notevole, e alla capacità di rimanere in partita anche in condizioni non ottimali visto il fitto giro di impegni ravvicinati in giro per l'Europa.
Ad aprile i ragazzi di Gasperini sono attesi dalla doppia sfida con la Fiorentina che vale la finale di Coppa Italia e dal prestigioso impegno col Liverpool che gli orobici potranno disputare con la leggerezza di chi ha poco da perdere e la voglia di chi può togliersi uno sfizio importante.
Koopmeiners centrocampista totale
Le ultime uscite stanno consacrando definitivamente Teun Koopmeiners, il vero top player di questa stagione: l'olandese, che ha saltato per infortunio due gare nel 2024, sta mantenendo una produttività offensiva clamorosa ed è attualmente il miglior realizzatore di squadra con 13 centri totali (più di De Ketelaere e Scamacca).
Segna dalla distanza, su rigore, su punizione, da attaccante: i suoi gol si stanno rivelando determinanti e stanno facendo fruttare la sua valutazione.
In estate, dopo tre anni a Bergamo, l'olandese potrebbe salutare ma per una cifra almeno tripla rispetto a quella del suo acquisto (14 milioni di Euro + 10 di bonus).