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Lotito, 'le società sono ostaggio dei tifosi", Cairo: "La situazione è delicata"

Claudio Lotito
Claudio LotitoMarco Rosi - SS Lazio / GETTY IMAGES EUROPE / AFP
Per il presidente della Lazio: "Il calcio necessita di norme per cambiare il sistema". Il patron del Torino ha sottolineato il debito del calcio italiano, mentre Scaroni del Milan ha parlato di San Siro

"Il calcio necessita delle norme fondamentali per cambiare il sistema. Ora abbiamo le stesse regole per tutte le Serie, che non va bene. Come non va bene anche la responsabilità della squadra sul comportamento dei tifosi, perché tiene le società in ostaggio dei comportamenti a volte studiati di alcune persone". Lo ha detto, agli "Stati generali del calcio italiano", organizzati al Festival dello sport di Trento, il presidente della Lazio, Claudio Lotito.

"Bisogna ragionare su alcuni ambiti: come il posto nominativo negli stadi e norme che reprimono in modo drastico alcuni comportamenti. La prevenzione va fatta nelle scuole, facendo capire ai giovani che il calcio è bello, ma il mondo del calcio è rispetto delle regole", ha specificato.

Le parole di Lotito
Le parole di LotitoMarco Rosi /SSl Lazio / GETTY/ AFP / Stats Perform

"Il calcio italiano oggi ha un debito di 5,7 miliardi di euro, 900 milioni solo nell'ultimo anno. La situazione è molto delicata: il calcio ha dato contributi importanti alla collettività (qualcosa come un miliardo all'anno) senza ricevere nulla". Queste, invece, le parole del presidente Torino Fc e Rcs MediaGroup, Urbano Cairo. 

Il patron dei granata ha poi continuato: "Dopo la pandemia la situazione è peggiorata notevolmente per la chiusura degli stadi, la riduzione degli investimenti degli sponsor, il market trading dei calciatori è calato. La situazione generale va riformata: i costi sono cresciuti in maniera incredibile. Ora si può discutere di nuovi stadi e investimenti, ma la prima regola forte è quella di contenere i costi", ha specificato Cairo.

La classifica di Serie A
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Presente all’evento anche il presidente del Milan Paolo Scaroni, che è tornato sull'argomento San Siro in modo tranchant: "Io sei anni fa ho detto che lo stadio di San Siro andava rifatto, che è vecchio e obsoleto. Volevo abbatterlo e costruirlo uno di fianco. Mi dicevano: 'Ma tu sei pazzo, vuoi buttare giù la Scala del Calcio?'. E io rispondevo: 'Ma quale Scala del Calcio, è un vecchio manufatto'. È stato buttato giù Wembley, ancora più iconico di San Siro". 

Infine, il numero 1 rossonero ha lanciato un messaggio forte alle autorità: "L'unico provvedimento che ha fatto il Governo è stato quello di toglierci i benefici del Decreto Crescita. Cioè, l'unica cosa che ha fatto per noi l'ha fatta in negativo. Abbiamo bisogno di tante cose, c'è un bisogno assoluto bisogno di rimodernare tutto il concetto di calcio. Io che sono passato attraverso due proprietà americane mi rendo conto che quando un americano mette i suoi soldi e affronta i temi del calcio italiano pensa che siamo indietro di decenni in rapporto al mondo moderno. Dobbiamo rimodernarci in poco tempo, altrimenti il nostro calcio tenderà a morire".