Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Lecce, primo giorno per Giampaolo: "Nell'ultimo anno ho lavorato in smart working"

ANSA
Marco Giampaolo
Marco GiampaoloALESSANDRO SABATTINI/GETTY IMAGES EUROPE/Getty Images via AFP
Il tecnico torna in A dopo due anni di assenza ma assicura di essersi "allenato", pronto per subentrare su una panchina di A. Poi ha parlato dei giocatori come Rebic, che ritrova dopo l'esperienza al Milan, e del modulo che adotterà per questa squadra: "È stata costruita per giocare con due ali e una punta".

"Due anni di assenza sono tanti e dopo una prima pausa, durante la quale mi sono un po' allontanato, ho ripreso a lavorare. Il lavoro è stato anche mentale, simulando di essere in campo: diciamo che nell'ultimo anno ho lavorato in smart working".

Sono queste le prime parole di Marco Giampaolo, neo tecnico del Lecce, presentato questa mattina allo stadio di Via del Mare. A fare gli onori di casa il presidente del club Saverio Sticchi Damiani, assieme al responsabile dell'area tecnica Pantaleo Corvino e al direttore sportivo Stefano Trinchera.

 "Lecce - ha proseguito - per me è una grande opportunità. Ho accettato perché ci sono i calciatori che possono esprimere meglio il mio pensiero. Il mio è stato un sì motivato da argomenti e valutazioni tecniche. La città la visiterò in seguito, perché ora la mia attenzione è solo per la squadra e di questo sono pienamente convinto".

Un primo giudizio sul Lecce: "Non l'ho visto dal vivo, l'ho visto - ammette il tecnico - in tv durante il campionato e l'ho rivisto in maniera dettagliata in questi giorni. Prima di dare un'opinione ho bisogno di allenare. Ho grande voglia di allenare, ho entusiasmo, come se iniziassi oggi. È necessario conoscere i calciatori, devo entrare in un ambiente nuovo per me, e ho necessità di capire il prima possibile".

Reunion con Rebic

Nell'attuale rosa ritrova Ante Rebic, che sotto la sua guida potrebbe trovare spazio e rilancio: "L'ho allenato forse un mese al Milan, ed arrivò l'ultimo giorno di mercato. All'epoca - ricorda - la squadra giocava in un modo poco congeniale alle sue caratteristiche, e lo ricordo come un ragazzo determinato, anche tignoso, 'sporco e cattivo'. A Lecce lo ritrovo molto volentieri".

Giocatori a disposizione e modulo

Ed ancora: "Ci sono tantissime ali e due prime punte, considerando tale anche Rebic. Lui - prosegue Giampaolo - deve essere una risorsa per la squadra, così come Krstovic e Burnete. Le qualità individuali possono aiutarci a fare meglio, ma il mio focus è la squadra. Oggi si gioca in sedici, non esistono solo gli undici titolari: e proprio per questa ragione è necessario fare un salto di qualità mentale".

Il Lecce ad oggi retrocederebbe
Il Lecce ad oggi retrocederebbeFlashscore

Sul modulo da seguire Giampaolo è abbastanza chiaro: "La squadra credo sia stata costruita per giocare in un modo, poi vedremo. Però, detto alla vecchia maniera, è stata costruita per giocare con due ali e una punta. Non credo sia importante il modulo, sono importanti i principi e le qualità dei calciatori".

La differenza tra allenare una big e una squadra che deve salvarsi? "Nessuna differenza - osserva il tecnico - sul piano del lavoro. La differenza esiste nel circo che gira attorno. In un grande club è necessario vincere, quando lotti per la salvezza sai di essere con l'acqua alla gola. Nelle due situazioni, però, devi metterci sempre del tuo dal punto di vista caratteriale", conclude.