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Lazio-Roma, un derby per rilanciarsi: nel nome di Mou o di Sarri?

Raffaele R. Riverso
L'Olimpico si prepara a un altro Derby della capitale
L'Olimpico si prepara a un altro Derby della capitaleAFP
La classifica è importante, ma il derby, anzi, i derby sono una storia a parte. Nella capitale, infatti, per capire quale sia stata la migliore squadra della città non si guardano i punti, ma i risultati delle due (o più) stracittadine disputate durante la stagione

Guardando la classifica della Serie A è evidente che né la Lazio né la Roma sono dove ci si sarebbe potuti aspettare di trovarli dopo undici giornate di campionato. I giallorossi sono partiti male, anzi, malissimo riuscendo a recuperare un po' del terreno perduto vincendo quattro delle ultime cinque partite disputate. L'unica sconfitta è arrivata contro l'Inter, ma cedere il passo ai nerazzurri, in questo momento, è una cosa abbastanza normale sia in Italia che in Europa. 

Ed è per questa ragione che, almeno sulla carta, dovrebbero essere proprio gli uomini di José Mourinho ad arrivare meglio alla partita che vale un titolo tutt'altro che secondario nella capitale. A Roma, infatti, per capire quale sia stata, alla fine dell'anno, la migliore squadra della città non si fa riferimento alla classifica, bensì ai risultati dei due (o più) derby durante la stagione. 

Lazio-Roma
Lazio-RomaFlashscore

E la verità è che la scorsa campagna, sotto tutti gli aspetti, a dominare è stata la Lazio che per stessa ammissione di Claudio Lotito si è giovata dei trionfi contro l'eterno rivale per lanciarsi verso il secondo posto finale dietro soltanto al Napoli campione d'Italia.

E sarà proprio con una gran voglia di rivincita che la Roma si presenterà domenica prossima all'Olimpico, consapevole di quanto sia importante il derby per i propri tifosi e il loro umore. Mourinho è già caldo, sebbene questa volta non sia stato lui a cominciare.

Gli ultimi derby
Gli ultimi derbyFlashscore

Botta e risposta

Sulle ali dell'euforia generata dalla vittoria contro il Feyenoord, infatti, Maurizio Sarri ha pensato bene di stuzzicare il collega portoghese: "Noi arriveremo al derby dopo una guerra, loro dopo un'amichevole". Una battuta alla quale lo specialone, alla vigilia della gara di Europa League contro lo Slavia Praga, ci ha tenuto a rispondere.

E naturalmente lo ha fatto a modo suo: "La differenza tra un allenatore che ha vinto 26 titoli e uno che ne ha vinti pochi è la mentalità di pensare che ogni partita sia seria". Botta e risposta legittimo, sebbene la risposta sia stata decisamente meno sottile della botta. 

Diversi, ma uguali
Diversi, ma ugualiAFP

E già, perché se è vero che Sarri ha insinuato sottilmente che, mentre la Lazio compete in Champions League, la Roma gioca al giovedì, è altrettanto vero che Mou non si è fatto problemi a spostare la tenzone sul lato personale, ricordando al toscano che prima di parlare della Roma farebbe bene a dare un'occhiata al suo curriculum.

I condottieri

Nulla di grave. Il classico gioco delle parti che piace a entrambi e, in fin dei conti, anche ai tifosi. Sarri e Mourinho, poi, sono molto più simili, lontani dalla lavagna, di quanto uno potrebbe immaginare. Entrambi, infatti, sono brontoloni, hanno un carattere forte, sono rispettati e seguiti dai propri calciatori e hanno una dialettica decisamente superiore alla media di buona parte dei propri colleghi.

I tempi in cui i simboli delle due squadre erano i romanissimi Paolo Di Canio e Francesco Totti sono finiti. Oggi, si parla della Roma di Mourinho e della Lazio di Sarri. E sarà proprio in nome dei loro condottieri che i calciatori delle due squadre scenderanno in campo per vincere, rilanciare la propria stagione, ma anche e soprattutto per guadagnarsi il diritto di sfottere il rivale fino al prossimo derby.