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La crisi della Serie A, con la cessione di Hojlund un altro talento saluta l'Italia

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Hojlund
Hojlund Profimedia
Il danese lascia il campionato italiano dopo neanche un anno, a dimostrazione del fatto che è sempre più difficile per le big trattenere i campioni e giovani talento nel nostro Paese.

E' bastata una sola stagione in Serie A per convincere il Manchester United a puntare forte su Rasmus Hojlund dell'Atalanta.

Puntarci a tal punto da soddisfare le richieste dell'Atalanta, che per il giovane danese hanno preteso ed ottenuto una cifra superiore ai 70 milioni di Euro.

Dunque, dopo nemmeno un anno, il danese abbandonerà il campionato italiano per trasferirsi in Premier League, il campionato a cui è impossibile dire di no.

E l'Atalanta, che giustamente non ha iniziato nessun braccio di ferro con il giocatore o con gli eventuali acquirenti sottostando alle leggi di mercato, avrà registrato una plusvalenza record: Hojlund, lo scorso agosto, era costato 17 milioni di Euro.

Tonali è uno dei talenti che ha lasciato la Serie A nel 2023
Tonali è uno dei talenti che ha lasciato la Serie A nel 2023Profimedia

Un campionato di passaggio

Così come il trasferimento di Andre Onana al Manchester United e quello di Sandro Tonali al Newcastle, questa sessione di mercato ha dimostrato quanto ormai per i club italiani sia difficile trattenere i propri campioni.

Neanche nel caso del centrocampista rossonero, che aveva giurato amore eterno al Milan, la squadra lombarda era riuscita ad evitare che l'ex Brescia potesse partire.

Ed in quel caso, il Milan non era neanche riuscito a fare leva sulla partecipazione alla Champions League: troppo irrinunciabile l'offerta arrivata dall'Inghilterra e troppo superiore l'ingaggio offerto dal club britannico per far saltare la trattativa.

Così come Tonali, anche Hojlund guadagnerà molto di più a Manchester: si parla di un quinquennale a 4,5 milioni di Euro, una cifra che l'Atalanta non avrebbe potuto garantirgli.

A Manchester Hojlund troverà Onana, anche lui prelevato a suon di milioni
A Manchester Hojlund troverà Onana, anche lui prelevato a suon di milioniProfimedia

Tempi che cambiano

Inutile paragonare ancora la Serie A di una volta a quella odierna: ad oggi il divario economico con la Premier League e con altre realtà europee e mondiali è evidente e i club italiani ci possono far poco per arginare questo declino.

Anzi, stanno sempre più scegliendo di approfittare di questo dislivello per mettere a posto i conti, e quindi di sottostare a questo inesorabile downgrade che di fatto ha reso la Serie A una developoment league, che difficilmente riesce a dire la sua quando c'è da vincere qualcosa.

La fuga di talenti, negli ultimi anni, non ha riguardato solamente la massima serie anglosassone ma anche altri campionati: il Bayern Monaco per esempio nelle ultime due stagioni ha avuto la forza economica di prelevare de Ligt e Kim, tra i migliori centrali difensivi del nostro campionato, mentre il PSG è riuscito ad attrarre Donnarumma e Skriniar offrendo ingaggi decisamente migliori.

E con l'inserimento, tra gli attori delle trattative di mercato, delle superpotenze arabe ecco che i club di Serie A ne escono ancor di più deboli e impotenti.

Sbocciato in Serie A, Kulusevski è uno dei tanti che stanno facendo bene in Premier
Sbocciato in Serie A, Kulusevski è uno dei tanti che stanno facendo bene in PremierProfimedia

In qualcosa siamo ancora bravi

Il caso Hojlund se non altro prova l'abilità degli scout italiani di pescare bene nei campionati o nelle leghe inferiori, e di saper vendere bene.

Ad oggi questa resta una delle grandi fonti di sostentamento per alcuni club, rassegnati all'idea di doversi separare dai migliori calciatori in tempi sempre più ristretti.

Così come l'Atalanta, tanti altre realtà medio piccole come Sassuolo, Bologna e Udinese stanno lavorando molto bene in tal senso e grazie a maxi cessioni stanno riuscendo a mantenersi a certi livelli, riuscendo sempre a trovare delle valide alternative in tempo utile.