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La confessione di Di Gregorio: "Mi sono formato all'Inter, ma alla Juventus sono felice"

Diretta
Michele Di Gregorio
Michele Di GregorioLoris Roselli / NurPhoto / AFP
Il portiere della Vecchia Signora parla del suo passato nella primavera nerazzurra, e di come Galliani lo abbia scelto per il Monza

"Il mio procuratore mi ha detto dell'interessamento della Juve e gli ho chiesto di ripetermelo con calma. Paura? No c'è stato più l’orgoglio di guardare indietro ai tempi i cui la Serie A e la Juventus sembravano lontanissime". Queste le parole di Michele Di Gregorio, che ha rilasciato un'intervista a Repubblica, nella quale ripercorre i suoi passi anche nel settore giovanile dell'Inter.

Un settore nel quale lo stesso portiere della Vecchia Signora ha giocato per praticamente 12 anni, senza poi sentirsi abbandonato nonostante i tanti anni in prestito: "Non porto rancore. L’Inter ha fatto per me qualcosa che non potrò mai dimenticare, starmi a vicino quando, a 13 anni, ho perso mio padre. Tornare? Non me lo sono mai veramente aspettato. Se però fosse successo avrei voluto farlo dalla porta principale. La comparsa non l’avrei mai fatta".

Le parole di Di Gregorio
Le parole di Di GregorioLoris Roselli / NurPhoto / AFP / Stats Perform

Riguardo l'arrivo in bianconero, il portiere ha fatto capire di essersi integrato immediatamente: "Mi sono trovato subito a mio agio, tant’è che quando sono tornato dal ritiro ho detto alla famiglia: questo è il mio posto. Per assurdo, ci ho messo meno ad ambientarmi qui che altrove. Quando accompagno mio figlio Riccardo all’asilo e passo vicino allo Stadium, non posso fare a meno di pensare che sono felice".

Per quanto riguarda il gioco coi piedi, qualcosa di molto chiaro al tecnico Thiago Motta, ha dichiarato: "Sono più abile a livello tattico che tecnico: si tratta di fare un certo tipo di passaggio o di controllo, di una posizione da tenere. Di fare scelte di gioco, in pratica".

Le statistiche in Serie A di Di Gregorio
Le statistiche in Serie A di Di GregorioFlashscore

Infine, un pensiero alla famiglia, che lo ha sempre accompagnato: "Mia mamma, mia sorella Angela, il mio zio paterno, la mia nonna materna: è un concetto più ampio. La vita mi ha tolto tanto, perdere il papà a 13 anni non è semplice, ma mi ha dato tantissimo attraverso tutte le persone che ho avuto attorno. Mia moglie Samantha l’ho conosciuta dieci anni fa e mi è vicinissima. Sono cresciuto tra persone presenti".