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La caduta libera di Immobile, da capitano azzurro a escluso dai convocati

Antonio Moschella
Ciro Immobile
Ciro ImmobileAFP
La scelta di Luciano Spalletti di non includere l'attaccante laziale per le partite decisive contro Macedonia del Nord e Ucraina ha fatto discutere non poco in Italia

A volte la vita sorprende tutti, entra in modo flash forward e cambia lo status quo in pochissimo tempo. Nominato capitano della prima Italia di Luciano Spalletti solo due mesi fa, Ciro Immobile non è entrato nella lista degli azzurri che disputeranno le ultime due partite valevoli per le qualificazioni all'Euro 2024 contro Macedonia del Nord e Ucraina. Due match decisivi per assicurarsi la presenza alla kermesse continentale ed evitare un vergognoso ripescaggio a marzo.

Due match nei quali l'attaccante e capitano della Lazio, arrivato da poco a quota 200 reti in biancoceleste, è stato escluso. Una scelta tecnica, quella del commissario tecnico. Perché il quattro volte capocannoniere della Serie A si è ripreso totalmente dall'infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto ai box per un po', e risulta essere comunque l'elemento più esperto per accollarsi il ruolo di terminale offensivo. 

Ciò nonostante, Spalletti ha deciso di non convocarlo, aprendo a una polemica di un certo spessore, seppure va ricordato che il laziale non ha mai davvero inciso in azzurro e in questo momento non sta attraversando certo il suo miglior momento.

Concorrenza

Da quanto riporta il Corriere dello Sport, lo stesso Spalletti avrebbe chiamato nel pomeriggio di ieri il calciatore per comunicargli la scelta, onde non lasciarlo troppo di stucco al momento della verità. Una scelta tecnica dovuta, evidentemente, alla voglia di puntare su un Giacomo Raspadori che l'allenatore toscano ha avuto al Napoli, dove lo ha eletto a raccordo offensivo quando veniva a mancare il titolare Victor Osimhen. Attualmente piuttosto in palla con i partenopei, l'ex Sassuolo sembra essere l'incaricato principale ad agire come punta, per legare il gioco ma anche finalizzare. Il tutto perché Spalletti intende giocare molto il pallone e organizzare una manovra avvolgente, qualcosa che con Immobile come terminale offensivo non sarebbe possibile per una questione tecnica.

Che poi le alternative a lui siano Moise Kean e Gianluca Scamacca, due che nel curriculum non vantano grandi numeri, significa solamente che il Ct azzurro intende puntare più sulla giovane linfa che sulla voglia di riscatto di un veterano di quasi 34 anni apparentemente in calo. Senza aver completato una partita dal 2 settembre scorso, Immobile viene visto da Spalletti come un elemento poco affidabile dal punto di vista fisico, mentre l'attaccante juventino Kean, sgusciante e ultimamente piuttosto vivace, può essere usato nel gioco in profondità e anche come esterno del tridente. Scamacca, invece, rappresenta l'archetipo di prima punta fisica che fornisce garanzie nel gioco aereo e che con Gasperini all'Atalanta ha ulteriormente imparato ad associarsi coi compagni. Insomma, quella dell'ex allenatore del Napoli è una scommessa di quelle pesanti, soprattutto per quanto potrebbero imputargli nel caso in cui gli azzurri non ottengano il pass all'europeo.

Le statistiche recenti di Immobile
Le statistiche recenti di ImmobileFlashscore

Storico povero

È pur vero che nella sua traiettoria in nazionale, Immobile ha lasciato una traccia poco evidente, quasi scolorita. 17 reti in 57 presenze sono una statistica povera per un centravanti che vive di gol e nelle ultime 12 stagioni, ossia da quando è entrato nel giro dell'Italia, ha messo a segno ben 242 reti in 408 incontri con le sue squadre di club. La discrepanza tra il rendimento in nazionale e quello nei campionati europei è evidente, sebbene vada sempre ricordato quanto le dinamiche di squadre siano diverse da una parte all'altra.

Il laziale, tuttavia, è storicamente poco concreto nelle grandi occasioni con la maglia della nazionale. Come controprova di questa tesi vi è il suo rendimento all'Euro 2020, dove gli azzurri trionfarono dispiegando un grande gioco collettivo. Immobile realizzò in quella competizione solo due reti in sei incontri, entrambi nei primi due match del girone. Quando il gioco si è fatto più duro, difficilmente è sembrato indispensabile. E questo si è visto anche nel famigerato e deleterio spareggio mondiale di Palermo contro la Macedonia del Nord, quando il suo contributo è stato minimo.

Esautorato dal suo ruolo di capitano ma anche e soprattutto di centravanti titolare per una questione tecnica, Immobile si concentrerà adesso sulla sua Lazio, della quale è idolo indiscusso. In nazionale, invece, è possibile che gli si sia chiusa definitivamente la porta. A meno che, in caso di qualificazione all'Euro 2024, le sue prestazioni non risultino positivamente scandalose da fargli sfondare quella porta a suon di gol, la sua unica arma.