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L'Inter rinnova la fiducia a Inzaghi, ufficiale il rinnovo del tecnico: "Felicissimo, sono a casa"

Aggiornato
Il presidente e l'allenatore, i due condottieri dell'Inter
Il presidente e l'allenatore, i due condottieri dell'InterAnadolu via AFP
Il tecnico nerazzurro firmerà fino al giugno del 2026 e diventerà l'allenatore più pagato, assieme ad Antonio Conte, della Serie A.

Ora è ufficiale, Simone Inzaghi ha rinnovato il suo contratto con l'Inter fino al 2026. L'annuncio è arrivato durante la conferenza stampa di presentazione della stagione 2024/25 del club nerazzurro, confermato dal presidente dell'Inter Giuseppe Marotta

"Avremo ancora mister Simone Inzaghi con noi: voglio comunicarvi ufficialmente che il rapporto con Simone continuerà fino al 2026 con la speranza di proseguire ancora oltre".

"Fecilissimo"

"Sono felicissimo del rinnovo di contratto, ringrazio la società. Mi sento a casa, mi sento apprezzato ed è questa la cosa che conto più di tutto. Non siamo mai stati lontani in questi mesi. Ringrazio la nuova proprietà e tutti i dirigenti", ha detto Inzaghi, intervenuto in conferenza stampa dopo il rinnovo di contratto.

"La sfida più grande sarà quella di migliorarsi. I ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario. Quest'anno ci aspettano tutti. C'è l'obbligo di migliorarsi, io per primo", ha aggiunto l'allenatore nerazzurro.

"Dovremo essere ancora più feroci, dobbiamo stare sul pezzo sempre. Una stagione come l'anno scorso non sarà semplice da ripetere. Non ripartiamo con i punti di distacco dell'anno scorso - ha proseguito -. Tutte vogliono vincere, qualcuno si dichiarerà e qualcuno no. Ricordiamoci che Milan e Napoli, dopo lo scudetto, non sono arrivate in zona Champions in campionato. E lo ricorderò ai ragazzi. Milan e Napoli dopo lo scudetto hanno avuto grandi difficoltà, lo dirò a tutti appena arrivano"

Le antagoniste

"La Juventus ha cambiato, è arrivato un ottimo allenatore che stimo e che ha fatto un ottimo percorso in diversi club. Sarà una antagonista pericolosa ma come le altre", ha continuato Inzaghi.

"Nel campionato italiano sono tornati due ottimi allenatori come Conte e Fonseca, sono due ottimi tecnici che stimo molto - ha proseguito -. Le avversarie si stanno rinforzando, noi ci dovremo fare trovare pronti per forza. Le due romane stanno lavorando bene, la Roma ha De Rossi e la Lazio un ottimo allenatore come Baroni, non sottovaluterei l'Atalanta che ha un'ottima guida come Gasperini e ha fatto benissimo negli ultimi anni".

Trapattoni e Bersellini nel mirino

L'obiettivo è quello di raggiungere Giovanni Trapattoni e Eugenio Bersellini, due degli allenatori più importanti della storia nerazzurra. Il primo è l'allenatore dell'Inter dei record dell'89, l'altro riportò il Tricolore sulla sponda interista dei Navigli, dopo nove anni di digiuno, nel 1980.

È con questa ambizione che Simone Inzaghi è entrato stamattina nella sede del proprio club per firmare il rinnovo del suo contratto che lo legherà all'Inter fino all'estate del 2026. Se riuscirà ad arrivare fino in fondo, si sarà messo alle spalle cinque stagioni sulla panchina interista, proprio come i suoi due illustri predecessori.

Lui avrebbe voluto un anno in più, ma la società non ne ha voluto sapere di ipotecare il prossimo triennio. Ma questo non vuol dire che Oaktree non si fidi del tecnico campione d'Italia che, la scorsa primavera, per dirla tutta, è già entrato di diritto nella storia nerazzurra conquistando la seconda stella.

L'irraggiungibile Mago

Davanti a lui c'è il numero uno in assoluto: l'irraggiungibile Helenio Herrera. Il Mago della Grande Inter, rimasto a Milano otto stagioni di seguito negli anni Sessanta, vincendo e rivincendo tutto.

Ed è proprio questa l'intenzione della società: continuare a dpminare in Italia e, se possibile, regalarsi qualche soddisfazione anche in Champions League. Dopo la doppietta in Europa messa a segno da Herrera, soltanto un certo José Mourinho è riuscito ad alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie sulla panchina nerazzurra.

Un trionfo che, bisogna ricordare, Inzaghi sfiorò nella primavera del 2023, quando la mira perfetta di Rodri e quella pessima di Romelu Lukaku fecero la differenza a favore di un Manchester City che, a differenza di quanto si era detto alla vigilia, non solo non dominò, ma rischiò anche grosso.

E questo lo sanno bene sia il presidente Beppe Marotta che Oaktree che, non a caso, ha accettato benvolentieri di farlo diventare l'allenatore più pagato della Serie A, assieme ad Antonio Conte: sei milioni e mezzo più bonus. Niente male.

L'Inter della seconda stella
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