L'ascesa verticale di Dimarco, assistman e goleador dell'Inter capolista
Federico Dimarco è il primo tifoso dell'Inter, la cui causa impugna fedelissimo in ogni partita. E adesso si può dire senza paura che ne rappresenta una delle colonne. Il suo strepitoso gol in casa dell'Empoli, che ha regalato ai nerazzurri la quinta vittoria su cinque partite in campionato, ne conferma il ruolo di insostituibile. Il 25enne mancino è ormai padrone assoluto dell'out sinistro dell'Inter, oltre che di quello della nazionale italiana.
Tutto è iniziato il 1 ottobre 2022, quando il mancino classe 1997 fu schierato per la prima volta da Simone Inzaghi nel ruolo di quinto di centrocampo. Abituato prima anche a fare da 'braccetto' nella difesa a tre, in quell'occasione Dimarco si dimostrò affidabilissimo anche nel ruolo di cursore, dando il via al definitivo sorpasso su un Robin Gosens. Il suo gol del momentaneo vantaggio, arrivato di destro su assist di Barella, fece comprendere a tutti la sua capitale importanza, nonostante al 90esimo l'Inter sarebbe stata sconfitta. Fu uno squarcio di luce nel buio.
Stantuffo inesauribile
La piccola stazza e le leve corte non sono certo la miglior struttura per un laterale che deve garantire corsa su tutto l'out e anche la lucidità per andare bene al cross. Eppure, Dimarco non lo sa. O si è calato talmente tanto nella parte che la sua ferma dedizione lo ha portato a raggiungere una pienezza fisica e atletica invidiabile. Titolare inamovibile e ottavo giocatore di movimento per minutaggio, il 25enne laterale sta vivendo il suo miglior momento di sempre da quando è rientrato alla base nerazzurra.
L'apprendistato è ormai concluso da un pezzo, e dopo la stagione scorsa nella quale in campionato realizzò quattro reti e mise a referto cinque assist, altrettanti dei quali serviti in Champions League, Dimarco ha raggiunto il livello di stantuffo inesauribile, abbinando a un'ottima corsa anche un apporto costante e valido dal punto di vista realizzativo e della concretezza negli ultimi trenta metri.
Per vincere
Tra i migliori dell'ultima parte di stagione scorsa, specialmente in Europa, il laterale mancino ha ormai culminato la sua ascesa verticale. Non solo pistone ad altissima velocità ma anche a volte interno di centrocampo in grado di inserirsi al meglio per essere ficcante anche in area avversaria. Non dotato di un fisico da corazziere, Dimarco fa leva su un'intelligenza tattica elevatissima che gli permette di inserirsi con i tempi giusti in molte occasioni.
Preziosissimo per un Inzaghi il cui gioco è più volto a sfruttare gli spazi e il dinamismo che il possesso e la staticità, il mancino figlio della casa partito per essere un'alternativa a Bastoni tra i tre centrali e il sostituto di Gosens è oggi la prima freccia nerazzurra. Una freccia avvelenata che vanta già un gol e tre assist nel campionato attuale, un bottino importantissimo. La freccia più velenosa di un'Inter che con lui da titolare vuole tornare a vincere.