Koopmeiners si racconta: "Tifo Juventus per Zidane, dobbiamo pensare partita dopo partita"
Teun Koopmeiners deve ancora totalmente adattarsi al gioco della Juventus. Ma in quanto a parole mostra già molta scioltezza e sicurezza. Intervistato da Tuttosport, il centrocampista olandese ha fatto capire di aver sempre voluto vestire il bianconero, nonostante gli interessi di vari club della Premier: "Sì, anche io sapevo che c’erano club inglesi che erano interessati a me, ma non appena ho saputo della Juventus io non ho avuto nemmeno un dubbio".
Il suo attaccamento alla Juve è stato poi ribadito: "Mi piace questo club dal primo momento in cui sono arrivato in Italia, ma non solo. È la più importante in Italia e nel mondo. In realtà io tifavo e seguivo la Juventus sin da quando ero bambino in Olanda. La Juve dei grandissimi campioni. Chi adoravo? Beh, Zidane! Essere qui per me è come un sogno, è quello che ho sempre inseguito da piccolo".
Riguardo il suo infortunio alla costola, l'olandese ha detto: "A dire la verità, è stato un po’ complesso perché è un infortunio che si sente a ogni movimento, anche respirare è stato difficile. Ho dovuto convivere con questa situazione per circa due-tre settimane e quando sei in difficoltà a ogni respiro, non è semplice. Anche dormire è stato complicato. Ho dovuto dormire sulla poltrona perché, se mi mettevo orizzontale sul letto, la pressione era maggiore e così avvertivo più dolore".
Pronto ormai a ripartire, Koopmeiners ha confermato le sue migliori sensazioni: "Ora sto meglio. Sento ancora un po’ di fastidio, però adesso posso gestirlo. È difficile dire in numeri come mi sento. Però ora sto molto bene a livello di mentalità. Non sono al top dal punto di vista fisico perché non ho potuto correre per circa tre settimane. Ma la testa è pronta".
Parlando della sua estate tribolata, nella quale ha fatto capire all'Atalanta di voler andar via, ha affermato: "Direi che tutta l’estate è stata pesante, difficile in generale come sensazioni. È stato un passaggio complicato, ma nel calcio può capitare di vivere anche questo. Se ripenso a un istante particolarmente significativo, voglio ricordare quello del viaggio in taxi da Bergamo a Torino con la mia fidanzata per raggiungere la Juventus. Ricordo che quando il taxi era in viaggio per Torino mi sono girato verso Rosa e le ho detto: “Finalmente!” È stata una brutta situazione, ovviamente mi è spiaciuto per come è finita. Ma preferisco guardare al futuro. Il passato ce lo siamo lasciati alle spalle".
Per quanto riguarda la differenza di stile tra Gian Piero Gasperini e Thiago Motta come allenatori, l'olandese ha fatto delle distinzioni: "Gasperini punta molto sull’intensità e nell’uno contro uno in ogni parte del campo, sia in attacco che in difesa. Si fanno anche esercitazioni specifiche. Con Motta abbiamo sì intensità, ma con la squadra compatta che si oppone in maniera più collettiva. Quello che stiamo facendo qui alla Juve mi ricorda ciò che facciamo in Olanda: possesso palla, intensità, voler controllare la partita, creare tante occasioni, ma anche nel modo di difendere".
Infine, una parola sulle mire della Juventus in campionato: "Questo è un campionato difficile da decifrare. Però la classifica è ancora troppo corta, sono state disputate poche partite. L’Inter è forte e ha cambiato davvero molto poco. L’Atalanta può inserirsi in questa lotta, è una candidata. Ma anche il Milan che è andato a vincere sul campo del Real! La Juventus? La storia dice che si prova sempre a vincere, vediamo. Siamo una squadra nuova con tanti giovani, credo che la scelta migliore sia quella di pensare partita dopo partita".