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Kean: "Vlahovic mi ha parlato bene di Firenze. E il mio futuro è in viola"

Moise Kean
Moise KeanGABRIEL BOUYS / AFP
Il neo attaccante dei toscani ha parlato della sua avventura che comincerà questa stagione dopo aver dato l'addio alla Juventus

"Vlahovic mi ha sempre parlato bene di Firenze. Mi ha detto che questa città gli ha dato la svolta, che è grazie anche alla gente che aveva intorno, che l’amava tantissimo. Mi ha consigliato di venire qui ed era contento della mia scelta. Il futuro è adesso ed è la Fiorentina". Queste le parole di Moise Kean in un'intervista a La Repubblica nella quale l'attaccante valdostano si apre per parlare della sua nuova avventura con la Fiorentina.

Dopo essere stato venduto dalla Juventus alla Viola, l'attaccante ha voluto anche parlare della situazione attuale del calcio italiano dopo il flop di Euro 2024. Il suo discorso è incentrato sui giovani: "Non riusciamo a sfruttarli bene. Anche io sono dovuto andare all’estero per far capire che di talenti giovani e italiani ce ne sono tanti. Manca ancora l’approccio giusto. Uno step al quale arriveremo presto, ne sono sicuro".

Le statistiche di Kean negli ultimi anni
Le statistiche di Kean negli ultimi anniFlashscore

Sul razzismo

Interrogato sulla questione razzismo, Kean ha preso la sua posizione: "Quando ero piccolo ci rimanevo male, mi dicevo: io respiro, tu respiri, siamo uguali. Siamo umani. Cosa c’è di strano? Poi ho capito che dobbiamo combattere. Quando vai fuori dall’Italia trovi mentalità che non arrivano a questi pensieri. Piano piano ce la faremo, spero il prima possibile".

Poi, un passaggio sulla sua amicizia con Rafael Leao, con il quale condivide la passione per la musica: "Parliamo di musica, calcio, moda. Se Dio ti dà la possibilità di possedere un talento, perché non mostrarlo? Fare musica mi rilassa tantissimo. Finiti gli allenamenti, mi ritrovo a scrivere nel mio studio. Tanti non riescono ancora a capire quel che trasmette la musica. I riferimenti? Capo Plaza, col quale ho un ottimo rapporto. Boro Boro che ho conosciuto a Torino. E poi Bob Marley, mio figlio si chiama Marley in suo onore".