Juve, dieci giorni per quattro colpi: la situazione in casa bianconera è complicata
Dopo un mercato partito col botto, con gli acquisti di Di Gregorio, Douglas Luiz, Khephren Thuram e, per ultimo, quello di Juan Cabal dal Verona, il mercato in entrata della Juve si è fermato. Complici i mancati trasferimenti di Weston McKennie, Federico Chiesa e Wojciech Szczęsny soprattutto, ma anche di Daniele Rugani, Filip Kostic e Arek Milik.
Cristiano GIuntoli in accordo con il tecnico Thiago Motta puntava a una rivoluzione, ma tra obiettivi sfumati e piani B difficili da centrare senza i guadagni dallle cessioni degli esuberi, come quello mancato di Riccardo Calafiori che ha costretto la Juventus a puntare su Jean-Clair Todibo del Nizza, si è dovuto fermare. Scavando nel barile qualche spicciolo è riusciuto a raccattarlo dalle ultime cessioni di Barbieri (2,5 dalla Cremonese ) e Nicolussi Caviglia (4,5 dal Venezia), ma parliamo di circa 7 milioni di euro.
Una situazione da scongiurare
Una situazione che ha portato la dirigenza attraverso le parole di Thiago Motta a mettere gli esuberi con le spalle al muro parlando direttamente di giocatori fuori dal progetto, come nello spinoso caso di Federico Chiesa. Se molti hanno criticato il pugno duro della società, questa scelta è in realtà comprensibile se si pensa che per molti di loro, McKennie e Chiesa tra tutti, si tratta dell'ultimo anno di contratto, una condizione che li porta a temporeggiare per arrivare a gennaio liberi di accordarsi a parametro zero con qualche altra squadra, strappando contratti più alti nonché laute provvigioni per gli agenti. Un pericolo che Giuntoli, non certo uno sprovveduto, conosce bene e vuole evitare: un temporeggiamento di Chiesa per arrivare a gennaio e accordarsi ad esempio con l'Inter potrebbe essere una situazione molto verosimile. Metterli a margine come separati in casa è un modo per cercare di ricavarci qualcosa prima che sia troppo tardi.
Idee e fallimenti
E in effetti il tempo a disposizione non è molto, considerando anche il numero di colpi che dovrebbe fare la Juventus, circa 4. Al di là dell'obiettivo di sempre, Teun Koopmeiners, per il quale l'Atalanta non vuole scendere dalla valutazione di 60 milioni di euro, c'è infatti il centrale di difesa Jean-Clair Todibo, ma il Nizza sembra non voler accettare un prestito con riscatto nonostante la volontà del giocatore di trasferirsi a Torino. Oltre a questi obiettivi primari mancano le ali, sopratutto considerando Chiesa fuori dal progetto. È stato ceduto un prospetto come Matias Soulé ma non c'è ancora un sostituto. Il Borussia Dortmund ha deciso di tenersi Karim Adeyemi e lo stesso è felice di restare in Germania, nonostante la spedizione tedesca della Juve che aveva provato a convincerlo.
Piani B
Restano quindi in piedi le ipotesi di Wenderson Galeno del Porto e la nuova suggestione di Nico Gonzalez della Fiorentina che vuole sostituirlo con Albert Guðmundsson del Genoa. Anche qui però la Juve, visti i fondi che dovrebbero essere riservati a Koopmeiners, cerca di strappare condizioni di favore, come l'inserimento di Tiago Djalò nella prima trattativa, e quelli di Arthur o McKennie nella seconda. Lo scoglio però è il contratto, troppi soldi per tutti. Per la Juve che non vuole pesare a bilancio con gli esuberi e per chi deve acquistare che non può garantire quelle cifre. Un leit motiv che coinvolge anche gli altri, come lo stesso Chiesa su cui Napoli e Roma farebbero un pensierino.