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Inter, Ausilio ha ancora il dente avvelenato: "Lukaku? Sono mancati educazione e rispetto"

ANSA
Piero Ausilio
Piero AusilioAFP
Il ds nerazzurro a Radio Tv Serie A: 'Inzaghi è umile e geniale". E su Thuram:" Faceva l'esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale"

"Lukaku? E' stato parte del passato. Abbiamo vinto insieme uno scudetto meraviglioso, è stato una plusvalenza meravigliosa e anche un paio di finali perse. Come è andata la telefonata con lui? Preferisco non parlarne ma dico solo che ci deve essere sempre educazione e rispetto. E sono mancate educazione e rispetto": così il ds dell'Inter, Piero Ausilio in una intervista a Radio Tv Serie A.

"Sai quante trattative non vanno in porto? Ma se c'è rispetto non c'è problema - aggiunge - Quando invece ci si nasconde e ci si nega al telefono, allora lì pensi che sia il momento di voltare pagina. È chiusa dall'8 luglio, ricordo perfettamente la data. La telefonata con lui è stata breve e decisa dopo vari tentativi di chiamarlo nei giorni prima".

Avevo scelto Thuram già ai tempi della cessione di Lukaku al Chelsea

"Subito dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, presi Dzeko subito a zero e avevo scelto Thuram - racconta - Faceva l'esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale. Ma lui era il mio prescelto e tutto stava andando bene con Mino Raiola, avevamo definito tutto. E invece si fece male al ginocchio la sera dell'accordo e abbiamo dovuto cambiare obiettivo. Ma gli incontri col papà sono rimasti e Lillian mi ricorda sempre che fui io il primo a vederlo punta centrale. Non lo dimenticarono e il vantaggio ce lo siamo preso".

Inzaghi umile e geniale

Il ds nerazzurro parla anche di Simone Inzaghi: "È umile, geniale e pigro. Ha delle convinzioni, non lo sposti neanche con le cannonate. Fa calcio di qualità e fa star bene tutti, la squadra sta bene con lui" e rivela che "non è mai stato vicino all'esonero. Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Credo che Marotta, in carriera, non abbia mai esonerato un allenatore a stagione in corso. Sapevamo che, pungolando la squadra, si poteva venirne fuori. E abbiamo fatto 2 mesi finali pazzeschi, veramente pazzeschi".

Poi sul futuro della squadra: "Il sogno? Arrivare alla seconda stella. L'importante è lottare fino alla fine. Se poi ci saranno altri più bravi, stringeremo loro la mano".