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Inchiesta ultras: interrogato Simone Inzaghi: "Dissi a società che servivano biglietti in più"

Aggiornato
Simone Inzaghi
Simone InzaghiSIMONE ARVEDA GETTY IMAGES EUROPEGetty Images via AFP
L'allenatore dell'Inter compare in un'intercettazione con l'esponente degli ultras interisti.

L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, è stato sentito stamani a Milano dagli investigatori della Squadra Mobile come teste nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti 19 persone tra capi ultras delle curve di Inter e Milan.

Il tecnico nerazzurro era citato in un'intercettazione con Marco Ferdico, esponente di spicco degli ultras interisti in cui Ferdico lo sollecitava a intervenire presso il presidente Giuseppe Marotta per avere più biglietti per la finale di Champions di Istanbul dell'anno scorso.

Secondo quanto ricostruito nell'ordinanza che ha portato agli arresti, la richiesta di Ferdico al mister era stata di questo tenore: "Intervenire con la società, o meglio direttamente con Marotta", il presidente dell'Inter, "al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti" per la finale di Champions di Istanbul dello scorso anno.

E da Inzaghi sarebbe arrivata "la promessa di intercedere con i vertici societari". L'intercettazione risale al 26 maggio 2023. La deposizione di Inzaghi dovrebbe svolgersi in Questura.

La versione di Inzaghi

Da quanto si è appreso la sua deposizione, avvenuta in un ufficio esterno alla Questura di Milano, è durata parecchio: Il tecnico ha risposto a tutte le domende in modo esauriente.

Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter sentito come teste stamani nell'inchiesta milanese sulle curve, ha parlato di richieste arrivate dal capo curva, di interlocuzioni, precisando di non aver subito minacce, né di essersi sentito intimidito.

In particolare, su un intercettazione agli atti con Marco Ferdico, al vertice degli ultrà interisti, in cui quest'ultimo lo sollecitava a intervenire nei confronti del presidente Giuseppe Marotta per avere più biglietti per la finale di Champions di Istanbul del 2023, Inzaghi ha spiegato che questo dialogo rientrava nei rapporti tipici tra curva e squadra, che non voleva perdere i supporter.

La telefonata con Ferdico

Nell'intercettazione del 26 maggio 2023 Ferdico, ora in carcere con l'accusa di associazione per delinquere aggravata dalla agevolazione mafiosa, spiegava che "vista la situazione di stallo sulla vicenda biglietti" avevano "attuato uno 'sciopero del tifo' in occasione della finale di Coppa Italia", precedente a quella di Champions. E diceva a Inzaghi: "te la faccio breve Mister...ci hanno dato 1.000 biglietti...noi ci siam fatti due conti...ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli...ma non per fare bagarinaggio mister (...) arriviamo a 1200 biglietti? Questa è la mia richiesta".

E l'allenatore: "Parlo con Ferri con Zanetti con Marotta ... parlo con quelli (...) verrò su...poi ti faccio sapere qualcosa...gli dico...che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (...) Marco io mi...mi attivo e ti dico cosa mi dicono". 

Ferdico: "È il direttore Marotta...bisogna parlare con lui...perché lui ha l'ultima parola...tutto qua". Gli ultrà alla fine ottennero i 1.500 biglietti, come chiedevano inizialmente.

Le parole di Inzaghi agli investigatori

Inzaghi ha chiarito, da quanto si è saputo, che per una squadra, quando è sul campo, è molto diverso se a supportarla ci sono 800 o invece 1500 persone che fanno il tifo e, dunque, l'interesse suo e della squadra era di non perdere quel supporto, che non ci fosse un altro sciopero della curva. Ad ogni modo, ha ribadito, in quelle richieste di biglietti non ha sentito alcuna pressione o minaccia.

"C'era bisogno di qualche biglietto in più" per la finale di Istanbul. Lo ha spiegato lo stesso tecnico nella testimonianza nell'inchiesta milanese sulle curve. "Rappresentai alla società, alla dirigenza, ma non ricordo a chi, la richiesta di Ferdico", ha aggiunto.

Poi, mandò un messaggio al capo ultrà scrivendogli "ho fatto quello che dovevo fare". Inzaghi ha chiarito che il suo "il suo desiderio era che ci fossero i tifosi della squadra per poterla incitare" per la finale di Champions.

Domani o dopodomani tocca a Zanetti

Il vicepresidente dell'Inter, Javier Zanetti, verrà sentito, come persona informata sui fatti tra domani e dopodomani nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano che ha azzerato i vertici delle curve Nord e Sud.