Il Torino annichilisce 3-0 un brutto Napoli, la Lazio espugna Udine e vede il quarto posto
Torino-Napoli 3-0
Primo tempo molto intenso, con occasioni da una parte e dall'altra e un lieve dominio dei padroni di casa, che sfiorano il vantaggio con l'inserimento di Nikola Vlasic, su servizio proveniente dall'out destro.
Il Napoli ci prova con Giacomo Raspadori e reclama un penalty per uscita di Vanja Milinkovic-Savic sull'ex Sassuolo, ma sono i granata a chiudere avanti la prima frazione grazie ad Antonio Sanabria, bravo e fortunato ad inserirsi su un calcio piazzato e bucare Pierluigi Gollini.
Se il primo tempo si era concluso male per il Napoli, la ripresa è iniziata ancora peggio: Walter Mazzarri inserisce il neo arrivo Pasquale Mazzocchi per Piotr Zielinski e l'ex Salernitana dopo cinque minuti si becca il rosso diretto per un fallaccio di Valentino Lazaro.
La squadra di Ivan Juric ne approfitta subito e raddoppia con Nikola Vlasic: anche in occasione del 2-0 c'è lo zampino di Duvan Zapata.
Poco dopo l'ora di gioco il Toro ha una colossale chance per triplicare, ma il palo prima e una strepitosa parata di Gollini poi negano il 3-0 a Sanabria e Zapata.
Ma per il tris è questione di secondi: sul corner seguente Alessandro Buongiorno sovrasta Juan Jesus e supera l'estremo difensore partenopeo.
Il ricorso ai cambi offensivi per Mazzarri non sortisce alcun effetto: entrano anche Alessio Zerbin, Giovanni Simeone, Jesper Lindstrom e Gianluca Gaetano. L'argentino ha una chance a porta sguarnita ma spara alto.
Per il Napoli è l'ennesimo risultato negativo della gestione Mazzarri: il Toro accorcia a -1 e soprattutto si porta a soli 6 punti dal quarto posto.
Udinese-Lazio 1-2
Primo tempo con poche occasioni ad Udine, con la Lazio in vantaggio grazie al calcio di punizione di Luca Pellegrini: il terzino sinistro romano ha sfruttato il piazzato dal limite dell'area per infilare Maduka Okoye con un mancino radente su cui forse l'estremo nigeriano ha qualche responsabilità.
Per i biancocelesti, buoni 45 minuti per Nicolò Rovella e Taty Castellanos, schierato come terminale offensivo nell'inedito tridente con Gustav Isaksen e Mattia Zaccagni.
Udinese invece non pervenuta dalle parti di Ivan Provedel, ma comunque assolutamente in partita.
Nella ripresa infatti i friulani si fanno sentire con il loro uomo più rappresentativo, Roberto Pereyra, e mettono in apprensione la difesa della Lazio con le galoppate di Festy Ebosele.
Da un calcio di punizione scaturita proprio per un fallo guadagnato dal laterale destro al minuto 58 arriva l'1-1 di Walace, che tocca quel poco che basta una punizione di Sandi Lovric per fare male all'estremo difensore laziale.
Maurizio Sarri prova a cambiare il risultato coi cambi, inserendo Matias Vecino, Felipe Anderson, Manuel Lazzari e Pedro. E proprio i due sudamericani confezionano l'1-2, con il brasiliano che di testa ha assistito l'uruguaiano bravo a incrociare col destro.
Nei minuti finali i bianconeri tentanto un forcing disperato anche grazie agli innesti dalla panchina ma non succede più nulla, e così i ragazzi di Sarri al fischio finale possono esultare.
Terza vittoria di fila per i biancocelesti, che adesso sono a sole tre lunghezze il quarto posto.