Il Milan si impone sulla Lazio e stacca l'Inter in testa alla classifica
Agonismo e intensità. Con Adli come regista, Stefano Pioli ha puntato su un certo dinamismo, con il Milan che ha quasi sempre provato a fare la partita in casa contro la Lazio, cercando la vittoria che le potesse dare il primato in solitaria, almeno per un po'. E la vittoria è arrivata dopo una prestazione maschia e solida nella quale Calabria e compagni hanno cercato i tre punti con più convinzione, trovando un 2-0 che ha rispecchiato il dominio in campo.
Sfondando sulla sinistra e inserendosi da destra, il Milan si è imposto su una Lazio che ha provato a stanarlo con una diga importante in mezzo al campo, ma è stata poi dismessa dagli affondi di Theo Hernandez e Leao, ma anche dal dinamismo di Adli e Reijnders, il migliore in campo per la completezza dei compiti svolti e con i tempi giusti.
Lotta in mezzo
Il primo tempo scorreva veloce e con tante folate da un lato dall'altro, La sostituzione di Loftus-Cheek, infortunatosi al 28esimo, con Musah, non abbassava i giri del motore rossonero, che vedeva proprio lo statunitense imbastire l'azione più pericolosa prima dell'intervallo, sfondando sulla fascia per crossare basso a favore di Giroud. Il suo destro di prima veniva strozzato dall'erba e respinto in qualche modo da Provedel, che poi disturbava Reijnders nella ribattuta, che finiva a lato.
Con Castellanos in attacco al posto di capitan Immobile, la Lazio di Sarri è stata meno verticale del solito ma anche più corta, visto che l'argentino è sceso spesso a lottare e a dialogare con i suoi compagni, su tutti Luis Alberto e Guendouzi, le mezzali che hanno dato battaglia facendo schermo e provavano poi a ripartire. Sulle fasce, però, ne´ Felipe Anderson né Zaccagni riuscivano mai davvero a sfondare.
La sblocca Pulisic
Con la giusta cadenza era l'olandese Reijnders a prendere le misure su tutti e imporsi come gigante del centrocampo, riuscendo a gestire i tempi di un Milan la cui aggressività si trasformava in nervosismo, anche perché erano i rossoneri a essere i più propositivi. Al 60esimo il martellamento dei padroni di casa trovava il meritato premio: innescato in verticale era proprio l'ala portoghese a infilarsi sulla sinistra per poi imbeccare in piena area lo statunitense ex Chelsea, che dopo un inserimento colpiva di sinistro per battere un non certo irreprensibile Provedel.
Il portiere laziale si faceva poi perdonare con una serie di parate che evitavano il 2-0 dei rossoneri, i quali dopo il gol del vantaggio avevano trovato ancora più fiducia e tenevano benissimo il campo, non correndo praticamente mai rischi, se non per qualche incursione sull'out mancino dopo l'entrata del danese Isaksen. Dopo due strappi proprio dello scandinavo, però, arrivava il contropiede letale nel quale Leao scherzava Casale e serviva il suo secondo assist della serata - il terzo stagionale - per Okafor, che chiudeva i conti. Era il botto che apriva alla festa della San Siro rossonera, il cui motore adesso sembra funzionare a pieni giri.