Fuoco e fiamme al Via del Mare, dove il Lecce rimonta di cuore sul Milan
Uno spettacolo straordinario quello vissuto oggi a Lecce, con padroni di casa e Milan a darsele di santa ragione in ogni momento. E alla fine il 2-2 viene visto quasi come buono dagli uomini di Stefano Pioli, che in vantaggio per 2-0 dopo 35 minuti sembravano in controllo e invece sono stati riacciuffati dal cuore dei salentini, che non si sono mai arresi.
Perché le fiammate iniziali dei rossoneri, rimasti al decimo senza Rafael Leao uscito per un risentimento alla coscia, sembravano aver messo tutto nel binario più agevole per gli ospiti. Senza il lusitano il Milan sfondava comunque a sinistra con Theo Hernandez, che al 28esimo arrivava fino alla linea di fondo per servire con forza il solito Olivier Giroud, che di petto colpiva d'istinto per mettere il pallone in fondo al sacco. L'ennesima riprova della bontà della connessione francese che tanto bene ha fatto anche martedì in Champions.
Al raddoppio di Tijjani Reijnders in contropiede pochi minuti dopo, con l'olandese che segnava il suo primo gol in Serie A, seguiva il palo colpito sempre dal centrocampista rossonero. Uno sliding doors non da poco.
Lo scatto di Sansone
Dopo venti minuti interdittori, il Lecce trovava la svelgia con l'acuto di Nicola Sansone, entrato poco prima. Un acuto da centravanti, perché arrivato sotto porta dopo un'ottima torre su corner. Da un lato il Lecce prendeva fiducia, mentre dall'altro il Milan si sgretolava, e da una palla persa in mezzo al campo da Musa si generava la ripartenza del Lecce, con ancora una volta Sansone protagonista. L'attaccante campano serviva Banda sulla destra, e quest'ultimo la piazzava col sinistro nell'angolo opposto, rendendo vano il tuffo di Mike Maignan.
All'84esimo il brivido più grande per i rossoneri, con Sansone a staccare su Florenzi e battere il portiere avversario ma non il palo, dopo il cui rimpallo il pallone ballava sulla linea e poi moriva fuori. Il nervosismo si impossessava del Milan, con Giroud che si faceva espellere per una reazione eccessiva dopo una mancata chiamata di un fallo. E al 94esimo il sussulto finale: Piccoli pescava il jolly con un destro da 30 metri, facendo stappare lo champagne d'annata, quello delle rimonte storiche. Ma l'arbitro Abisso annullava il gol dopo la revisione del Var, dove notava uno smarcamento falloso dell'attaccante. Era la fine di un match nel quale i rossoneri, alla fine, hanno quasi dovuto ringraziare il fischio finale, dopo il quale dovranno farsi molte domande sulla loro tenuta psico fisica.