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Fonseca promette una rivoluzione: "Nessun giocatore è più importante della squadra"

ANSA
Paulo Fonseca
Paulo Fonseca PAU BARRENA/AFP
Il portoghese chiede pazienza ma allo stesso tempo potrebbe prendere decisioni drastiche per il bene della squadra.

"Non ho bisogno di dimostrare niente. Nel calcio c'è tanta necessità di dimostrare per l'esterno ma io non ho questa necessità. Chiedete ai genitori come sono stato il primo giorno": lo dice il tecnico del Milan Paulo Fonseca alla vigilia del match contro l'Udinese, rispondendo ad una domanda riguardo la necessità di dimostrare da parte dell'allenatore di avere in mano lo spogliatoio rossonero.

"Devo capire che è un cambiamento grande - spiega Fonseca - e devo essere più paziente. Abbiamo bisogno di più tempo per cambiare. Si cominciano a vedere cose che sono importanti, dobbiamo continuare. Non abbiamo tanto tempo per allenarci, piano piano dobbiamo migliorare". 

"Io non faccio vedere agli altri, io non sono un attore. Quello che penso lo dico nello spogliatoio, faccia a faccia con i giocatori, con qualche giocatore. Se abbiamo un problema, non me ne frega un c... del nome del giocatore, mi confronto direttamente con la squadra".

"Nessun giocatore è più importante della squadra"

Il confronto avuto dopo la sconfitta di Firenze, potrebbe portare anche a esclusioni importanti nella formazione titolare contro l'Udinese: "Vediamo domani. Per me la cosa che conta è la squadra, nessun giocatore è più importante della squadra. Chi sbaglia deve prendersi la responsabilità".

"Io non chiudo gli occhi davanti a un problema. Lo affrontiamo, occhi negli occhi. Ed è quanto ho fatto col problema che abbiamo avuto a Firenze, dove non abbiamo avuto la cattiveria, la voglia di correre più della Fiorentina. Questo è tutto nella testa".

Il Milan è dietro in classifica
Il Milan è dietro in classificaFlashscore

"Possiamo lavorare su tutto, ma quello che per me è stato importante vedere - prosegue l'allenatore rossonero - è che non abbiamo avuto aggressività. E questo non è tattica. Dobbiamo correre più degli altri e non l'abbiamo fatto".

Non sono state settimane semplici per Fonseca, spesso criticato poi esaltato dopo il derby e infine giudicato negativamente per la gestione della squadra. "Se mi sto divertendo? Mi piacerebbe farlo di più. Essere allenatore - racconta - non solo qui, non è una cosa molto divertente. Abbiamo momenti. Penso che a questo livello è difficile essere sempre con il sorriso in faccia. Non è facile. Ma so una cosa: porto sempre la mia passione tutti i giorni. Non cambierei il mio lavoro per nessun altro".