Flashback, storia del Derby d'Italia: dai sei gol di Sivori al "rigore" di Iuliano
Il Derby d'Italia è quella partita della Serie A che non ha bisogno di essere decisiva per essere importante. Ed è per questa ragione che, sebbene siamo ancora nel primo terzo di campionato, sarà così anche domenica pomeriggio, in occasione della sfida tra le squadre di Simone Inzaghi e Thiago Motta.
Fatta, infatti, eccezione per la stagione 2006-2007, con la Vecchia Signora in Serie B per l'affaire Calciopoli, Juventus e Inter si sono sempre ritrovate l'una di fronte all'altra, dando vita alla più lunga e acerrima rivalità, su scala nazionale, del campionato italiano.
E non c'è nemmeno bisogno di tornare troppo indietro nel tempo per capire quanto possa pesare sul morale delle truppe una vittoria o una sconfitta contro l'odiato avversario. 4 febbraio 2024: come da pronostico, l'Inter è in testa al campionato. Alle sue spalle la Juventus di Massimiliano Allegri riuscita a rimanere sorprendente in scia alla capolista nonostante il ritmo indiavolato della squadra di Inzaghi, a quota 57 punti dopo 22 incontri.
L'autogol di Gatti
Una vittoria della Juve, arrivata a San Siro con 4 punti in meno, avrebbe annullato quasi completamente il divario dalla vetta dei bianconeri che, però, sono costretti a cedere il passo di misura. A segnare l'unico gol, nella porta sbagliata, è Federico Gatti.
Ebbene, da quel momento in poi, la Juventus è crollata perdendo di vista l'Inter e dando l'impressione, per qualche settimana, di poter anche fallire in quello che Allegri aveva sempre ritenuto come l'obiettivo principale dei suoi: "La qualificazione in Champions League".
Dominio Juve, ma nelle finali...
Più in generale, nei 251 Derby d'Italia disputati in tutte le competizioni ufficiali, la Juventus ha ottenuto 112 vittorie, 35 in più dall'Inter che, però, con 77 è la squadra che più di ogni altra ha battuto la Vecchia Signora del calcio italiano. Se restringiamo il cerchio alla Serie A, le proporzioni non cambiano: 95 vittorie bianconere e 61 nerazzurre nei 209 incontri giocati.
Per quanto riguarda, invece, le finali, nonostante la loro lunghissima storia, Inter e Juve si sono ritrovate l'una di fronte all'altra nell'ultimo atto di un torneo soltanto cinque volte. Le prime due (finali di Coppa Italia 1958-1959 e 1964-1965) sono state appannaggio dei torinesi, mentre ad avere la meglio nelle tre più recenti (Supercoppa italiana 2005 e 2021 e Coppa Italia 2021-2022) sono stati i milanesi.
Nessuno come il Trap
Passando ai calciatori che hanno fatto la storia della sfida più importante del calcio italiano, non si può davvero fare a meno di ricordare Roberto Boninsegna, Giuseppe Meazza e Omar Sivori che con 12 gol a testa guidano la classifica cannonieri dei Derby d'Italia. E se Bonimba ha messo il proprio nome a referto con entrambe le maglie (nove con quella dell'Inter e tre con quella della Juve), il Cabezón argentino è ricordato per averne segnati sei in un solo incontro (sul quale torneremo più in giù).
Meazza, invece, ha dato il suo nome allo stadio di San Siro per le sue imprese sia in nerazzurro che con la nazionale italiana, come Giacinto Facchetti che, assieme a Javier Zanetti (attuale vicepresidente interista), è ancora oggi il calciatore ad aver disputato più Derby d'Italia: 39, uno in più di Sandrino Mazzola, mentre in primo idolo bianconero in classifica è il Barone Franco Causio che ne ha disputati 36 (uno dei quali con la casacca dell'Inter), gli stessi dello Zio Beppe Bergomi.
Tra gli allenatori più presenti, invece, menzione speciale a Giovanni Trapattoni che non condivide il primato con nessun altro grazie ai suoi 46 Derby d'Italia diretti, 36 dei quali sulla panchina della Juve. Alle sue spalle, lontanissimi, Max Allegri (22) e Marcello Lippi (21)
Tra scudetti e polemiche
Dalla sua, Helenio Herrera ne ha diretti 18 negli anni '60, uno dei quali è passato alla storia dei Derby d'Italia e, quindi, della Serie A come una delle partite più polemiche di sempre.
Il 10 giugno 1961 il Mago mandò, infatti, in campo la squadra Primavera per protestare contro la decisione della Caf (Commissione d'Appello Federale) di ripetere l'incontro disputato un paio di mesi prima al Comunale di Torino e vinto a tavolino dall'Inter perché il match era stato interrotto per motivi di ordine pubblico. Risultato finale 9-1 a favore dei bianconeri, con sei gol di Sivori, e scudetto alla Juve.
A segnare l'unico gol interista, un giovanissimo Sandro Mazzola che due anni più tardi mise la propria firma sulla rete che stese la Juventus, lanciando l'Inter verso lo scudetto 1962-1963. Il 7 maggio 1967, invece, ad avere la meglio furono i bianconeri che, grazie alla rete di Erminio Favalli cominciarono la rimonta in classifica che li portò al Tricolore.
Così come negli anni Sessanta, anche in quelli Trenta, Inter e Juve si ritrovarono a lottare spesso e volentieri per il titolo di campione d'Italia. A spuntarla nel 1933 furono i bianconeri, ma la vendetta nerazzurra arrivò l'anno successivo. Stessa alternanza nel 1935 (Juve prima e Inter seconda) e nel 1938 (viceversa).
Dal "rigore" di Iuliano al 5 maggio
Per ritrovare Derby d'Italia infuocati e decisivi bisogna avanzare il nastro della storia fino ad arrivare a cavallo tra il primo e il secondo millennio. 26 aprile del 1998: chi non ricorda lo scontro della discordia tra Ronaldo e Mark Iuliano? L'ex difensore della Juve assicura ancora oggi di non aver fatto fallo e che, quindi, il rigore che avrebbe potuto riportare l'Inter in corsa per lo scudetto non è stato, giustamente, dato. Inutile dire che i nerazzurri la pensano diversamente.
Quattro anni dopo, invece, nello scontro diretto, disputato alla 26esima giornata e finito 2-2, non si decise il titolo che, però, venne assegnato nel più crudele dei modi per i tifosi dell'Inter. Da quel giorno, per il popolo nerazzurro, il 5 maggio non è più l'anniversario della morte di Napoleone, bensì della disfatta dell'Olimpico chiusa con la dolorosissima sconfitta contro una Lazio che non si giocava nulla, lo scudetto alla Juve e il Fenomeno di nuovo in lacrime.