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Flashback Serie A: Totti, la Roma e il suo cucchiaio più bello contro l'Inter

Raffaele R. Riverso
Francesco Totti subito dopo aver segnato uno dei gol più belli della sua carriera
Francesco Totti subito dopo aver segnato uno dei gol più belli della sua carrieraFILIPPO MONTEFORTE / AFP
A pochi giorni della sfida tra la Roma e i nerazzurri, abbiamo deciso di ricordare quello che, a detta di molti, è il più bel gol su cui ha messo la propria firma uno dei più grandi calciatori italiani di sempre.

Il 20 giugno 1976, Antonin Panenka, un genio prestato al mondo del calcio, cambiò per sempre la storia dei calci di rigore: Belgrado, stadio della Stella Rossa, finale dei campionati europei. Di fronte alla sua Cecoslovacchia, la Germania campione del mondo e d'Europa in carica e uno dei portieri più importanti della storia del pallone: l'orgogliosissimo Sepp Maier che, non a caso, non lo perdonò mai per quell'umiliazione. Il resto è storia.

"Alla fine dell'allenamento (ai tempi in cui giocava nel Bohemians di Praga, ndr) restavo con il nostro portiere per praticare i rigori - ha raccontato in più di un'occasione l'ex calciatore cecoslovacco - . Ci giocavamo una tavoletta di cioccolata o una birra e dato che era un ottimo portiere, la scommessa cominciava a diventare molto costosa. Per questa ragione, a volte, prima di andare a dormire, pensavo a come correggere i miei errori e, un giorno, ho pensato che se avessi ritardato la partenza e avessi semplicemente sollevato la palla, il portiere, che a quel punto si era già tuffato da un lato della porta, non sarebbe stato in grado di cambiare direzione in aria. È questa la base della mia filosofia".

Da allora, il cosiddetto rigore alla Panenka è entrato a far parte del linguaggio calcistico comune, anche perché nel frattempo non sono stati pochi gli imitatori che, con maggior o minor fortuna, si sono cimentati in un gesto tecnico riservato soltanto ai più coraggiosi (e tecnici).

Da Panenka a Totti

Ebbene, in Italia c'è un calciatore in particolare che verrà per sempre ricordato per i suoi cucchiai: Francesco Totti. Il più importante quello con cui ha trafitto Edwin van der Sar durante la lotteria dei rigori lanciati da Italia e Olanda nell'ultimo atto della semifinale di un altro Europeo, quello disputato nei Paesi Bassi e in Belgio nel 2000.

Il più bello, però, è quello grazie al quale il più leggendario tra i capitani della Roma ha deliziato tutti i tifosi - sì, anche quelli rivali si sono alzati in piedi per applaudirlo - presenti alla Scala del calcio, San Siro, durante una gara di campionato della campagna 2005-2006 contro l'Inter.

Ed è per questo motivo che, a pochi giorni della sfida tra i giallorossi e i nerazzurri, abbiamo deciso di ricordare quello che, a detta di molti, è il più bel gol su cui ha messo la propria firma uno dei più grandi calciatori italiani di sempre.

Il colpo di genio

Da Belgrado a Milano: 26 ottobre 2005, nona giornata di un campionato di Serie A la cui classifica, alla fine della stagione, venne rivoluzionata da Calciopoli che consegnò lo scudetto all'Inter proprio davanti alla Roma. Dopo mezz'ora di gioco e con gli ospiti in vantaggio di una rete, Totti entrò in possesso del pallone a pochi metri dalla linea di centrocampo e, costretto a defilarsi sulla sinistra per superare un paio di avversari, decise di fare tutto da solo puntando dritto, palla al piede, verso la mezza luna dell'area interista.

Di fronte a lui, un altro paio di difensori nerazzurri e dietro a loro Julio Cesar che, a un certo punto decise di fare un passo in avanti con l'intenzione di ridurre lo specchio della porta a disposizione del Capitano. Quello che il portierone brasiliano non avrebbe mai potuto immaginare - e con lui tutti quelli che stavano guardando quella partita - è che avrebbe assistito impotente a un vero e proprio colpo di genio: un cucchiaio non da undici, bensì da venti metri e con mezza difesa alle calcagna.

"Ho visto Julio Cesar fuori dai pali e in quel momento in un giocatore scatta un po' tutto nella testa: destrezza, fortuna e anche quello che istintivamente un calciatore pensa in un attimo - ricordava qualche tempo fa il Pupone - . Ho fatto la cosa più difficile, un pallonetto dal limite dell'area mettendo la palla dove volevo io. È stato uno dei due o tre gol più belli della mia carriera. Lo stesso Julio Cesar mi ha scritto su Instagram".