ESCLUSIVA - La visione di Commisso: "Che affare vendere Vlahovic e Chiesa, parlano i numeri"
La delusione è ancora tanta. Raggiungere due finali nel corso di una stagione sportiva non è da tutti e perderle entrambe non è facile da digerire. Soprattutto per un presidente passionale come Rocco Commisso, che alla soglia della sua quinta stagione da proprietario della Fiorentina rilancia la sfida e guarda al futuro con ottimismo, senza però smettere di picconare il calcio italiano con l’obiettivo, a suo dire, di migliorarlo.
“Sono ancora deluso dalle due sconfitte - commenta il massimo dirigente viola alla vigilia della nuova stagione che parte oggi - ma guardo al futuro con fiducia. Le sconfitte nelle due finali bruciano tuttavia è importante guardare oltre i risultati e riconoscere gli obiettivi che abbiamo raggiunto durante la passata annata sportiva. Abbiamo ottenuto un buon piazzamento in campionato, partecipato alle competizioni europee e dimostrato di avere una squadra talentuosa e in crescita."
La delusione più grande resta la sconfitta in Conference League, per il palcoscenico e soprattutto per come è maturata. Ma Commisso anche in questo caso guarda avanti: “Con il West Ham è stata una vera delusione", ricorda amareggiato. “Dobbiamo imparare da queste esperienze e lavorare sulla nostra capacità di chiudere le partite con successo. Siamo consapevoli dei nostri limiti e faremo tutto il possibile per superarli”, sottolinea.
Stagione dai due volti
Una stagione, quindi, dai due volti per la Viola, con una prima parte deludente e una seconda che ha fatto sognare “Rocco” e i tifosi, spingendo il presidente a confermare il suo tecnico: “Considero la seconda metà un risultato straordinario. Tutto quello fatto in quella parte di stagione mi ha dato fiducia nel rinnovare il contratto di Italiano. Lui voleva rimanere con noi e questo mi ha dato maggiore spinta nel confermarlo”.
La seconda metà della passata stagione per la Fiorentina di Commisso è stata la migliore di sempre da quando il patron di Mediacom ha rilevato il club da Della Valle: se si scompongono le quattro stagioni in andata e ritorno, come se fossero “Apertura” e “Clausura”, nell’ultima metà delle otto disputate è stato ottenuto il record con 33 punti.
Il mercato
E per rendere competitiva la sua squadra il presidente italiano, che ha fatto fortuna in America, è pronto a mettere mano al portafogli e far sognare i tifosi, sempre nel rispetto del financial fair-play. La campagna acquisti in passato ha già visto protagonista la Fiorentina con cessioni eccellenti, come quelle di Vlahovic e Chiesa e che hanno fruttato 135 milioni di euro, e acquisti lungimiranti come Cabral e Jovic, ingaggiati sborsando solo 15 milioni.
“Se guardo alle prestazioni di Vlahovic e Chiesa e le metto a paragone con quelle di Cabral e Jovic possiamo dire di aver fatto un affare. I numeri non mentono. I nostri, assieme, hanno realizzato più gol dei loro”, sottolinea Commisso.
Parisi viola
E se del mercato passato parla con facilità per quanto riguarda il futuro prova a trincerarsi dietro un secco “No comment”. Un muro che non si sgretola neanche sul prossimo acquisto viola, l’under 21 azzurro Fabiano Parisi, acquistato dall'Empoli per 10 milioni di euro più uno di bonus, e che presto sosterrà le visite mediche: “Non chiedermi nulla perché non parlo”.
Le battaglie di "Rocco"
Rocco è di buon umore, l’inizio di una nuova stagione lo stimola, ma quando si comincia a parlare di futuro, di calcio italiano e di stadio il “mood” cambia. In America si è messo in testa di scardinare il sistema andando in causa, da anni, con l’MLS per aprire il campionato USA a promozioni e retrocessioni.
In Italia, invece, vorrebbe aiutare a riportare la serie A al top come era una volta: “Oggi siamo il quarto campionato europeo dietro a Premier League, Liga e Bundesliga”. Nella sua visione di businessman americano e proprietario di squadra di calcio avrebbe già costruito uno stadio di sana pianta, così come ha fatto con il centro sportivo, che prende vita oggi.
Un investimento di oltre 110 milioni e spesi tutti di tasca propria. Una struttura tra le più all'avanguardia di tutta Italia pronta ad ospitare 20 squadre viola (prima squadra, femminile e giovanili) e che oggi prenderà anche il nome del suo patron "Rocco B. Commisso Viola Park", così come successo per lo stadio di calcio della Columbia University a New York City.
Questione stadio
I vincoli burocratici e le lentezze italiane lo hanno intorpidito al punto tale da decidere di lasciare tutto in mano alle istituzioni: “Di stadio non voglio più sentirne parlare, aspettiamo di sapere cosa decidono” afferma Commisso ribadendo l'importanza di una visione a lungo termine e di investimenti nel calcio italiano.
"La Fiorentina per competere a livello internazionale e attrarre i migliori talenti deve aumentare i ricavi. Oggi quelli viola sono di 100 milioni, mentre la media delle prime 20 squadre europee è di oltre 400 milioni di euro - aggiunge -. E per aumentare i ricavi servono investimenti significativi". "La modernizzazione degli stadi e delle infrastrutture è fondamentale per garantire un futuro solido per il calcio italiano”.
Partnership tra pubblico e privato
Una visione che chiama in causa direttamente il Governo del nostro Paese: “Chiedo al Governo di impegnarsi maggiormente in questo settore e di creare un ambiente favorevole alla crescita del nostro sport. Il calcio è una delle industrie più grandi del nostro Paese”.
Una partnership tra pubblico e privato, come accade in altri Paesi (Stati Uniti, Turchia e Polonia per citarne alcuni) è la visione di Commisso che sottolinea l'importanza degli investimenti statali per modernizzare gli stadi e promuovere la competitività del calcio italiano a livello internazionale: "Abbiamo bisogno di una partnership per portare avanti la serie A. Dobbiamo lavorare insieme per creare un circolo virtuoso di investimenti e garantire una crescita sostenibile. Solo così possiamo competere a livello internazionale e dare ai nostri tifosi ciò che meritano".