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Derby della Mole, mai così vicini: dall'ottimismo di Juric al realismo di Allegri

Raffaele R. Riverso
Ivan Juric sfida Massimiliano Allegri
Ivan Juric sfida Massimiliano AllegriFlashscore - Profimedia
I tifosi granata chiedono entusiasti alla propria squadra di battere l'eterno rivale ("vogliamo questo derby"), mentre Allegri si preoccupa di mantenere i piedi per terra: "Sappiamo quali sono i nostri limiti e su quelli lavoriamo"

Mai così vicini. O, quantomeno, è questa la sensazione che si è impossessata della tifoseria del Torino: "Vogliamo questo derby", uno dei cori più ripetuti dal popolo granata che mercoledì pomeriggio si è radunato sulle gradinate del Filadelfia.

Erano in più di duemila i tifosi che hanno approfittato l'allenamento a porte aperte regalato da Ivan Juric alla propria gente alla vigilia della sfida più importante di tutte, quella in casa contro la Juventus.

La sfida dell'Olimpico
La sfida dell'OlimpicoFlashscore

L'ottimismo di Juric

E la verità è che non era semplice voltare pagina dopo la dolorosa sconfitta rimediata nei minuti di recupero a Empoli: "Vedendo la squadra come sta giocando, come si muove in campo, come continua a giocare quando sta perdendo, ho fiducia", ci ha, però, tenuto a sottolineare Juric alla fine della gara contro i toscani.

E già, perché, per l'ennesima volta quest'anno, i granata hanno raccolto molto di meno di quanto seminato: "La squadra la vedo bene da mesi. Non ci voleva però questa sconfitta. Sono comunque convinto che continueremo a giocare bene nelle ultime sette partite”.

Momento Toro
Momento ToroFlashscore

E se il prossimo obiettivo è in bianco e nero, quello sul lungo periodo ha i colori dell'Europa: "Ora prepariamo bene il derby. La squadra sta bene e proveremo con tutto il cuore a vincere. Speriamo solo di non avere altri infortuni", l'auspicio del tecnico croato.

Il realismo di Allegri

I 18 punti in classifica che separano la Juventus dal Torino non raccontano quello che è successo negli ultimi mesi, ma rispecchiano quanto fatto dalle due squadre nella prima parte di stagione, quando la Vecchia Signora si era messa in testa di correre alla velocità dell'Inter.

La sconfitta rimediata nel Derby d'Italia, tuttavia, ha aperto una profonda ferita che i bianconeri non sono riusciti a curare completamente. Prova ne sia che, al netto delle recenti vittorie contro Lazio e Fiorentina, degli ultimi dieci incontri, gli uomini di Massimiliano Allegri ne hanno vinto soltanto un altro, soffrendo, per giunta, le pene dell'inferno per battere il Frosinone allo Stadium.

Momento Juve
Momento JuveFlashscore

Al tecnico toscano, però, bisogna dare atto di non aver mai ceduto alla tentazione di lanciarsi in qualche volo pindarico. Allegri non ha mai abbandonato il suo triste realismo cosciente, per sua stessa ammissione, dei limiti della propria squadra.

"Anche noi vorremmo tenere la palla novanta minuti, tirare trenta volte in porta e non subirne. Sarebbe molto bello e molto fantasioso, neanche nei sogni si potrebbe fare. Sappiamo quali sono i nostri limiti su e quelli lavoriamo", ci ha tenuto a sottolineare alla fine della gara contro la Fiorentina decisa da un solitario gol di Gatti (uno dei mattatori del derby d'andata, finito 2-0 a favore della Juve).

Così all'andata
Così all'andataFlashscore

E ai limiti strutturali si aggiungono anche quelli fisici: "Abbiamo speso molto nel primo tempo e non era facile rifare quanto fatto bene nel primo tempo anche nel secondo", la ricostruzione allegriana della sofferenza finale contro i viola.

Perché non c'è dubbio che una parte della responsabilità della Juve più grigia che si ricordi sia dell'allenatore livornese. Tuttavia, non si può davvero fare a meno di notare come la rosa a sua disposizione non sia di primissima qualità. Ma per dirla con John Elkann, la stagione 2023-2024 è "il nostro anno zero". Resta solo da capire se l'allenatore dell'anno uno sarà Allegri.