Buongiorno si carica prima del derby della Mole: "L'attesa fa rosicare, ma provarci è bello"
“Noi cerchiamo di lavorare duro, di metterci massimo impegno. Nei derby che ho toccato con mano non ce l’abbiamo fatta, un po’ per sfortuna e un po’ perché poi in campo ci sono i valori. Lo dico male: questa lunga attesa fa rosicare. Però provarci e riprovarci ancora è una cosa bella, è una cosa da Toro”. Queste le parole di Alessandro Buongiorno, difensore del Torino, in vista del derby di oggi contro la Juventus, una gara da lui molto sentita.
E proprio al riguardo della grande sfida cittadina, il centrale granata ha parlato dei suoi ricordi: “Per fortuna ne ho vinti tanti nel settore giovanile. Con le dovute proporzioni, differenze a livello di emozioni non ce ne sono. Nella settimana del derby ero pieno di carica già da piccolino. E quando si vinceva, era festa”.
Parlando di attaccanti da sfidare, si apprezza la sua indole guerriera: "Ho graffi e lividi dappertutto, un labbro rotto... Sono contento se ci si prende un po’ a botte e se l’arbitro lascia correre. Mi piacciono le sfide con gli attaccanti che le danno e le prendono, soprattutto se sono grandi e grossi, tipo Djuric o Lukaku".
Il suo rivale di oggi potrebbe essere Dusan Vlahovic, sul quale ha commentato: "L’ho marcato direttamente una volta sola, quando lui era alla Fiorentina. Se non mi trascina nella lotta lui lo trascino io”.
Toro e nazionale
“Se mi sento leader? Sì. Sento l’attitudine a poterlo essere. E sono convinto di doverlo essere con i comportamenti, prima che con le parole. È più importante dimostrare che dire”. Il suo legame con la squadra granata è solidissimo, come egli stesso afferma: “Il Toro è una roba di cuore e da questo punto di vista Linetty mi ha colpito”.
Poi, la chiusura sulla nazionale italiana, con la quale dovrebbe partecipare all'Euro 2024: “L’azzurro ti dà visibilità, la possibilità di confrontarsi con avversari di alto livello e di imparare da compagni con cui di solito non ti alleni. Il calcio di Juric è molto diverso da quello di Spalletti ma non mi riesce difficile passare da uno all’altro, perché sono entrambi molto chiari nello spiegare cosa vogliono. L’idea di poter partecipare all’Europeo mi emoziona”.